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La realizzazione di orti domestici sostenibili prevede la messa in pratica di quattro fasi. La prima fase consiste nella scelta del luogo, delle piantine e degli utensili per iniziare la coltivazione. I principali strumenti sono: paletta, forca, forbici da giardino, telo, annaffiatoio, sacco di terriccio neutro, vasi in terracotta (sono più traspirabili) o in plastica (per coltivazioni a raccolta veloce), balconiere, filo per legare, pollina, paglia, bottiglia di plastica, canne di bambù o lacustri. Con la seconda fase si controlla l’esposizione della zona al sole e al vento; si disegna il giardino con le apposite piante in modo tale da sistemare ogni piantina nella giusta zona. La terza fase consiste nella disposizione dei vasi, disponendo uno strato di argilla espansa o ghiaia e successivamente la terra. Con la quarta fase si trapiantano le piantine, si sparge attorno il letame, si copre la superficie con la paglia (pacciamatura) e alla fine si annaffia.
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Quando si decide di realizzare un orto domestico occorre prendere in considerazione innumerevoli fattori perché oltre ad avere dei benefici, si possono incorrere in rischi molto importanti e dannosi. Partendo dai benefici della coltivazione sostenibile degli orti domestici, si può citare la sicurezza alimentare, in quanto i frutti delle colture contengono un basso o assente livello di pesticidi. In secondo luogo si conosce la provenienza (il proprio giardino) e quindi si sa come le piantine sono coltivate. Tuttavia, se non si fa attenzione si può incorrere a qualche rischio che provoca danni non soltanto a livello ambientale ma anche dell’organismo. Per questo motivo, prima di procedere con la coltivazione domestica sostenibile, è conveniente analizzare chimicamente il terreno, accertandosi dell’assenza o dei bassissimi livelli di prodotti dannosi. Alcuni terreni sono ricchi di piombo o altre sostanze pesticide che se assorbite dall’organismo umano causano danni gravissimi.
Minimizzare i rischi conseguenti alla realizzazione di orti domestici sostenibili in terreni senza conoscerne la composizione chimica si può, basta seguire qualche semplice punto. Prima di tutto occorre ricordare che queste coltivazioni sono prive di pesticidi, fertilizzanti e non hanno bisogno di imballaggi come quelli impiegati dalle grandi aziende. I cinque punti da seguire per coltivare in tutta sicurezza sono: essere certi che il terreno da coltivare non sia stato in precedenza sede di un’area industriale, acquistare vasi in terracotta di qualità piuttosto che coltivare direttamente sul terreno, usare dei guanti in gomma per non entrare in contatto con eventuali sostanze nocive (anche se presenti in piccole quantità), realizzare il fertilizzante con i resti della cucina eventualmente impiegando solo prodotti vegetali e infine lavare per bene frutta e verdura dopo la raccolta e rimuovere le foglie esterne.
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