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A proposito dell’acqua, l’irrigazione può essere compiuta per infiltrazione o per aspersione, mentre bisogna evitare, per quanto possibile, gli apporti tardivi. L’arachide si rivela alquanto sensibile alle infestanti, che quindi vanno controllate e tenute lontane con sarchiature e diserbo chimico. I parassiti più pericolosi si riconducono alla specie del Bacterium solanacearum, mentre altrettanto pericolosi possono essere funghi come l’aspergillus, la cercospora e il rhizopus. Attenzione, inoltre, agli insetti come la Tinea granella, cioè la falsa tignola del grano, lo struggigrano, noto anche come Tenebriodes mauritanicus, e l’Aphis craccivora. La raccolta delle arachidi viene eseguita con strumenti che estirpano la pianta e richiede una essiccazione successiva. Il seme contiene proteine al quaranta per cento e olio fino al cinquanta per cento: si tratta di un olio di qualità elevata, che contiene acido arachidonico. L’arachide, inoltre, teme le crittogame che rischiano di proliferare in presenza di un terreno poco drenato, che quindi è ricco di ristagni di acqua: esse, comunque, possono essere contrastate impiegando prodotti antifungini che si trovano nei negozi specializzati. Questa pianta, come detto, può anche essere coltivata in vaso, ricorrendo a un terreno a medio impasto o sciolto, ed evitando di esagerare con le irrigazioni. Il vaso usato deve essere piuttosto profondo e capiente, in maniera tale da consentire ai baccelli di maturare senza problemi sottoterra. Dovrebbero essere privilegiati i vasi in terracotta, che, pur essendo pesanti, consentono a radici e terreno di respirare.
Nel corso dello stadio di maturazione dei baccelli, le piante non devono essere innaffiate in maniera eccessiva, o si corre il rischio di provocare la comparsa di funghi o muffe. Le irrigazioni, invece, possono aumentare nel corso della fioritura, naturalmente stando attenti a non inzuppare il terreno. Periodicamente, bisogna compiere lavori di sarchiatura: in pratica, occorre smuovere il terreno che circonda la pianta con un rastrello, così da far arieggiare il substrato e da eliminare le infestanti. Nel corso della germinazione, inoltre, è preferibile ricorrere a interventi di rincalzatura: si tratta, in sostanza, di ricoprire la base della pianta con del terreno, ricorrendo a una zappa di piccole dimensioni, per favorire la maturazione e l’interramento dei baccelli. Il momento di raccolta delle arachidi inizia quando le foglie cominciano a diventare gialle. La pianta viene estratta con una forca, lasciando attorno alle radici del terreno. Dopo l’estrazione, si attende che attorno alle radici il terreno si asciughi, si staccano i baccelli dalla pianta dopo averli puliti e li si conserva in un luogo asciutto e fresco, dove possono essiccare. TERRICCIO EXTRA-FINE PER LA SEMINA E LA COLTIVAZIONE DEGLI ORTAGGI E DELLE PIANTE AROMATICHE CONF. DA 15 LITRI Prezzo: in offerta su Amazon a: 14,9€ |
Un ultimo consiglio a proposito della semina: i semi di arachide che vengono impiegati devono ancora avere intatta la pellicina rossa che li avvolge, e non devono essere tostati. Essi vanno sotterrati in primavera, o comunque con temperatura non inferiori ai dieci gradi, scavando buche di modesta entità, non più profonde di tre o quattro centimetri. I semi vanno ricoperti con il terreno e quindi irrigarli con frequenza. Nel caso in cui il terreno risultasse eccessivamente povero, nulla vieta di concimarlo, ovviamente prima della semina, impiegando concimi minerali con potassio e fosforo che si trovano senza problemi in qualunque negozio specializzato.
L’arachide, il cui nome scientifico è Arachis hypogaea, è calorica e nutriente (basti pensare che un etto di semi di arachidi contiene oltre cinquecento calorie). Per questo motivo è preferibile consumarne in quantità ridotte. I semi possono essere usati tostati o crudi, per preparare l’olio di arachidi e il burro di arachidi, ma anche merendine o snack.
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