Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che possono esserci più di aiuto nell’ambito della nostra disanima, per forza di cose sintetica per le sempre pressanti esigenze di spazio, sulle controsoffittature in senso lato e sui soffitti tesi scendendo più nello specifico. Del resto sempre più spesso si parla di soffitti tesi nell’ambito del cosiddetto recinto degli addetti ai lavori, come di una delle soluzioni migliori per aumentare gli spazi, o meglio, questa volta forse è più giusto parlare di volumi, a disposizione all’interno delle nostre abitazioni. E poi, a ben guardare, i soffitti tesi, non rappresentano la classica e nota a tutti modalità di controsoffittatura che può non piacere, ma rappresentano una soluzione innovativa e convincente dal punto di vista estetico.
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Quando quindi si parla di progettazione, realizzazione, posa in opera e di tutto quanto sia strettamente legato al mondo dei soffitti tesi è giusto riferirsi dal punto di vista concettuale al mondo dei controsoffitti moderni. Perché, nei fatti, i soffitti tesi ne hanno lo stesso scopo, o comunque non sbagliamo se diciamo che hanno una funzione similare. Ma poi dobbiamo fermarci, perché i soffitti tesi sono delle soluzioni anche molto attente al livello estetico e che, anche dal punto del loro stesso montaggio e posa in opera, si differenziano dal controsoffitto classico. I soffitti tesi sono infatti nella larghissima maggioranza dei casi, costituiti da materiali sintetici di vario genere, da pvc o comune da membrane molto sottili. Il lavoro, nei fatti, consiste nella loro saldatura che avviene a caldo in modo tale da rendere i soffitti tesi duttili e malleabili. E poi, con il loro raffreddamento, tali materiali si solidificano e si irrigidiscono dando vita ai soffitti tesi così come li vediamo.
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