Il pavimento in resina è generalmente formato da tre strati sovrapposti. Il primo strato è di resina epossidica, resistente alla pressione, quindi una passata di resina poliuretanica, lucida e antigraffio, e, infine, uno strato di vernice protettiva che può assumere anche funzioni decorative. Con la resina si possono anche fare diversi trattamenti, come ad esempio quello antipolvere, consistente nel verniciare con la resina i pavimenti realizzati in cemento, ottenendo così una superficie resistente anche all’olio, e quindi adatta per ospedali, mense e cucine. Per l’impiego industriale, invece, è particolarmente consigliata la resina multistrato o in malta cementizia, con la quale si ottiene uno spessore maggiore, che sopporta anche il peso dei veicoli. Tre le finiture a disposizione: lucida, semilucida e opaca; e molteplici colori la rendono adattabile a stili diversi.
Nelle pavimentazioni esterne, come i giardini, c’è la possibilità di approntare piccoli vialetti mescolando alcuni tipi di "pietra", oppure, per le abitazioni marine, si potrebbero utilizzare madreperla e conchigliette. Nelle case di campagna, dove in giardino solitamente ci sono strutture di legno, l’ideale sarebbe una pavimentazione in resina che ponga l’accento sui motivi del legno, come nodi e venature. La resina, adattabile alle più svariate situazioni, può usarsi per ambienti molto formali, dove si adattano colori poco sgargianti, o per quelli un po’ più artistici, dove fanno da padrone forme particolari, colori di varie tonalità e creatività nell’accostamento dei materiali. L’impermeabilità della resina, poi, è l’ideale in luoghi, dove la pioggia è frequente, oppure dove è usata molta acqua per i tipi di lavorazione in atto. Altra caratteristica della resina è l’essere anti macchia, quindi ideale nelle zone barbecue e luoghi per rinfreschi. Adatte alle superfici vissute del giardino, le imitazioni di legno e pietra, che oltretutto non hanno necessità di manutenzione.
I costi per la posa in opera delle superfici resinose dipendono da molti fattori: il tipo scelto (autolivellante, multistrato, ecc.), dalla decorazione, dalla quantità di colori, dalla finitura e, in modo particolare, dalla mano d’opera che, solitamente, è la voce dal costo maggiore. Inoltre, di non secondaria importanza, influiscono sul costo lo stato del pavimento e la sua dimensione. Infatti, se sono presenti avvallamenti o rotture, occorre procedere al livellamento, operazione che comporta maggiori spese per la mano d’opera e i materiali da acquistare. È certamente un modo molto pratico per la ristrutturazione dei pavimenti, poiché quello vecchio non deve essere rimosso, ma in quanto a economicità, visti i prezzi medi praticati dalle imprese del settore, è discutibile. Il consiglio è chiedere diversi preventivi, in modo da scegliere quello che più si confà alle esigenze del cliente. Indicativamente, le pavimentazioni più economiche sono quelle in tinta unita con uno stesso colore, il cui prezzo si aggira sui 40-45 euro a metro quadro. Mentre per la presenza di elementi decorativi o particolari effetti, come il "nuvolato" o lo "spazzolato", potrebbero essere da preventivare 80-85 euro al metro quadro, e 120-130 per particolari decori impegnativi.
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