Blocchi calcestruzzo
Nell’ edilizia moderna fare a meno del calcestruzzo è quasi qualcosa di impossibile: si tratta, infatti, di un materiale che è diventato sempre più importante, e che infatti, oggi come oggi, rientra sicuramente nella classifica dei più utilizzati. Ma cos’è il calcestruzzo? Spesso se ne sente parlare, lo si vede, e spesso si ha una parte dell’ edificio edificato con esso, ma non si conoscono a fondo le sue caratteristiche, la sua provenienza, e quindi utilizzarlo anche nelle opere di fai da te può far sorgere dei dubbi, delle curiosità. D’ altronde è risaputo che una delle regole dei fai da te è conoscere il materiale che stanno utilizzando, in quanto questo permette loro di scegliere sempre il materiale più idoneo per quel determinato tipo di costruzione e di accumulare conoscenze ed esperienze che poi permetteranno di essere sempre aggiornati sui materiali e consapevoli di ciò che si è scelto e di ciò che si sta facendo.
Innanzitutto, circa il calcestruzzo, bisogna dire che si tratta di un “conglomerato artificiale”, il quale è composto da acqua, aggregati (ovvero sabbia e ghiaia) e da acqua. In alcuni casi, o meglio, a seconda delle caratteristiche che vengono richieste al calcestruzzo di cui si farà uso, possono essere utilizzati anche degli additivi e dei particolari minerali, i quali hanno una fortissima incidenza sulle caratteristiche, sia fisiche che cimiche, che il conglomerato assumerà, sia quando esso è fresco sia quando ormai si è indurito.
In passato, come legante per il confezionamento del calcestruzzo erano utilizzate la calce aerea o la calce idraulica, tipi di calce differente da quella che invece viene utilizzata oggi giorno, in cui il legante scelto per il calcestruzzo è la calce idrata. In alcuni casi, ovvero in quelli che venivano poi chiamati “calcestruzzi poveri”, il legante scelto può anche essere il gesso.
Ma come viene prodotto il calcestruzzo? Quali sono i procedimenti cui viene sottoposto?
Dopo essere stato composto, il calcestruzzo fresco viene introdotto all’ interno di una (o più) cassaforma, ovvero un contenitore all’ interno del quale viene effettuato il getto di calcestruzzo quando è ancora fresco, e nel quale quest’ ultimo rimane fin quando non abbia intrapreso il processo di indurimento e raggiunto una resistenza meccanica di circa 5-10 MPa, ovvero capace di permettere l’ assorbimento delle sollecitazioni che la struttura andrà a subire. A questo punto, il calcestruzzo viene rimosso dalla cassaforma perché è ormai capace di autoportarsi e quindi non necessita più di alcun sostegno.
Dopo questo processo, il calcestruzzo subisce uno specifico trattamento chiamato “costipazione del calcestruzzo” ed è il processo che deve garantire che il conglomerato fresco raggiunga compatezza,omogeneità e densità. Ovviamente, questo processo può avvenire in modo ottimale soltanto se è ottimale la lavorabilità del calcestruzzo fresco .
A questo punto il cemento, che si andrà idratandosi con l’ acqua, si indurisce e assume una resistenza che può essere paragonata alla resistenza della roccia.
E’ proprio questa immensa resistenza che fa del calcestruzzo uno dei materiali più utilizzati in edilizia, in particolare, un materiale utilizzato per la costruzione delle zone portanti di un’ edificio.
Ma a chi si deve l’ invenzione del calcestruzzo e a cosa la sua diffusione?
Innanzitutto, partiamo col parlare del suo nome: il termine calcestruzzo, infatti, deriva dalle parole latine “calcis structio”, il cui significato è “struttura a base di calce”. Troviamo però una vera e propria testimonianza del calcestruzzo soltanto in Marco Vitruvio Pollione, che scriss il trattato De architectura, all’ interno del quale inserì il termine “caementum” per indicare il rottame di pietra che veniva utilizzato per il confezionamento del calcestruzzo, e l’ espressione “opus caementicum”, per indicare la tecnica attraverso la quale un edificio veniva edificato con il calcestruzzo. Fu soltanto del tardo medioevo che il termine “cementum” passò dal significare “rottame di pietra” al conglomerato di cemento come oggi lo intendiamo.
Per quanto riguarda invece la sua nascita, è difficile stabilire una data certa, anche perché si tratta di una tecnica, quella del calcestruzzo, molto ma molto antica, che sembra essere in uso già al tempo degli Assiri e dei Egizi , e più tardi poi i Greci, che utilizzarono la tecnica del calcestruzzo proprio per la creazione dell’ acquedotto di Argo, del serbatoio di Sparta ecc ecc.
Se però vi fu una civilità a cui vanno i ringraziamenti per aver dato un grandissimo impulso al cemento, questa fu sicuramente quella dei Romani, i quali impiegarono questo materiale in moltissime opere, che proprio grazie alla resistenza di tale conglomerato, sono giunte in buono stato di conservazione fino ai giorni nostri (un esempio lampante è, ad esempio, il Pantheon di Roma, anche se i Romani impiegarono il calcestruzzo anche nella costruzione di strade, di fondazioni e di mura di protezione.
Ai Romani però non va attribuita nemmeno l’ invenzione del legante, che invece risale al III millennio a.C., quando in Egitto veniva utilizzata la malta di gesso per costruire paramenti murari. Fino a che era la malta di calce a costituire il legante, tuttavia, l’ indurimento del calcestruzzo avveniva in modo molto lento: addirittura, in costruzioni murarie di calcestruzzo confezionato con malte a base di calce, anche a distanza di secoli, sono state trovate delle tracce di calce non ancora perfettamente indurite.
Un notevole impulso fu dato dall’ utilizzo della pozzolana e del cocciopesto al posto della sabbia che costituiva la malta.
In realtà, però, è soltanto all’ invenzione del calcestruzzo armato che si deve la grande diffusione di questo materiale: si tratta, infatti, di un materiale avente un’ altissima resistenza a compressione , anche avendo una bassa resistenza a trazione . Il calcestruzzo armato fu inventato probabilmente nel XIX secolo, durante la rivoluzione industriale, quando i material icome acciaio e cemento furono molto richiesti dal mercato, pertanto ve ne fu una larga produzione e un’ altrettanto vasta diffusione.
Oggi come oggi, i materiali come il calcestruzzo non vengono impiegati “ a fresco”, ma in genere se ne fa un largo uso nel mondo dell’ edilizia quando sono realizzati in blocchi: in questo modo, ad esempio, sono impiegati i blocchi in laterizio, i blocchi in cemento, i bloccih di tufo e, ovviamente, anche i blocchi di calcestruzzo.
La diffusione di una tipologia di blocco rispetto ad un’ altra tipologia è ovviamente varia e dipende per lo più dalla richiesta presene sul mercato. Naturalmente la scelta di quale tipologia di blocco scegliere dipende per lo più dalle esigenze che si hanno e dalle caratteristiche che si vuole che abbia una determinata costruzione, In linea di massima, bisogna assicurarsi che la tipologia di blocco che si sceglie assicuri una certa facilità di posa in opera e una buona economicità, una buona durata nel tempo e un buon potere isolante, sia termico che acustico. Ovviamente spesso ci si fa guidare anche da delle esigenze estetiche: spesso una tipologia di blocco conferisce alla struttura una particolare conformazione e un particolare aspetto, che magari si gradisce maggiormente rispetto al risultato che invece si ottiene attraverso l’ utilizzo di altre tipologie di blocchi.
Sicuramente i più diffusi sono i blocchi di calcestruzzo, i quali vengono ottenuti attraverso una miscela di materiali inerti, di cemento e di sabbia e di ghiaia (così come viene realizzato il calcestruzzo), miscela che poi viene sottoposta ad alcuni precisi procedimenti per fare in modo che si solidifichi e che abbia delle specifiche caratteristiche chimiche e fisiche. Caratteristiche molto particolari, che fanno di questi blocchi un materiale da costruzione molto richiesto e molto utilizzato: si tratta, infatti, di un materiale molto duro e molto resistente alle sollecitazioni, che riesce a garantire una durata nel tempo in stato ottimale molto alta e spesso anche molto superiore a qualsiasi altro tipo di materiale, anche senza alcuna manutenzione. In particolare, i moderni blocchi in calcestruzzo sono molto conosciuti e apprezzati per l’ altissima resistenza alla compressione e per la facilità di posa in opera, determinata dal fatto che si tratta di blocchi di elevate dimensioni. Proprio per questo ultimo vantaggio comportato dall’ utilizzo dei blocchi di calcestruzzo vengono determinati altri vantaggi,come ad esempio la grande economicità della loro posa in opera, proprio dettata dal fatto che si tratta di un processo molto semplice.
In commercio è possibile reperire varie tipologie di blocchi di calcestruzzo, che per lo più si differenziano per la composizione del calcestruzzo utilizzato al loro interno, o per la loro particolare forma.
In particolare, è possibile reperire in commercio due tipologie particolari di blocchi di calcestruzzo, una costituita dai blocchi di calcestruzzo lisci e l’ altra rappresentata dai blocchi di calcestruzzo anticati.
In alcuni casi, è poi possibile reperire anche dei blocchi di calcestruzzo alleggerito, che permette di ottenere delle notevoli prestazioni in quanto a isolamento acustico, così come pure i blocchi di calcestruzzo ad alto isolamento termico, da utilizzare in particolre in edifici in cui l’ esterno è molto freddo o molto caldo e si vuole proteggere l’ interno da questi climi un po’ “estremi”. Infine, si hanno i blocchi di calcestruzzo per pareti tagliafuoco e blocchi di calcestruzzo ad incastro.
Utilizzare dei blocchi di calcestruzzo comporta dei notevoli vantaggi rispetto a quelli che sarebbero i “pro” comportati dall’ utilizzo di altre tipologie di blocchi.
In primis, cosa che farà felici in particolare gli ambientalisti o semplicemente chi ha cura anche dell’ ambiente naturale, bisogna ricordare che il calcestruzzo e un materiale con poco impatto ambientale, in quanto i suoi componenti sono ricavati direttamente dalla natura, e pertanto non sono nocivi: vi sono ad esempio acqua e materiali inerti, tutto completamente naturale.
Un’ altro vantaggio è rappresentato dal fatto che le loro dimensioni rendono semplice la posa in opera, e questo fa si che questo processo non sia particolarmente oneroso, ma che possa essere effettuato con una spesa alquanto modica.
Inoltre è anche bene ricordare che alcuni blocchi di calcestruzzo, come ad esempio quelli ad incastro, sono realizzati anche per tenere in considerazione l’ aspetto estetico: moltissimi di questi blocchi, infatti, sono destinati ad accogliere delle piante al loro interno , regalando anche dei muri con grandissimo valore ornamentale.
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