Irrigazione a pioggia
Somministrare la giusta quantità di acqua ad una pianta è fondamentale per assicurarle una buona salute e una forte crescita.
I metodi per effettuare le annaffiature sono vari, e variano da metodi irrigui manuali a quelli motorizzati. Ad esempio,uno dei metodi più utilizzati e diffusi è quello che avviene attraverso la somministrazione di acqua tramite annaffiatoio.
Sicuramente, però, la scelta del metodi di irrigazione dipende da tanti fattori, come ad esempio la disponibilità idrica, la morfologia del terreno, il clima, la fonte di approvvigionamento idrico, il tipo di coltura ecc ecc. Per i giardini o le colture di dimensioni non troppo ridotte, i metodi irrigui previsti sono vari, mentre per gli spazi troppo piccoli sono sconvenienti e poco pratici, ed è consigliato il classico metodo dell’ annaffiatoio.
Nel primo caso, comunque, possiamo dividere i sistemi irrigui nel seguente modo:
1)metodo per sommersione: si tratta di un metodo di irrigazione che prevede la permanenza sul terreno di uno strato variabile di acqua per periodi più o meno lunghi. In determinati casi, questo tipo di metodo prevede la sistemazione in rettangoli più o meno grandi di acqua, delimitati di arginelli, oppure in vere e proprie conche, generalmente dalla forma circolare, completamente corrispondenti alla chioma degli alberi. In altri casi, invece, il terreno viene suddiviso in scomparti o in camere, di spessore o di forma variabile, dipendenti o indipendenti fra di loro. Questo metodo ad esempio viene adottato per le risaie, in particolare però risulta fattibile per i terreni in pianura, poco permeabili. Comunque questo tipo di sommersione prevede dei costi variabili, anche piuttosto onerosi, e che può essere scelto soltanto per terreni argillosi e con corpi di acqua notevoli.
2) Il tipo di irrigazione per scorrimento, invece, prevede la presenza di un piccolo corpo d’ acqua costante durante il periodo dell’ adacquamento, che però poi scompare perché si infiltra nel terreno. In genere si tratta di un metodo di irrigazione abbastanza esoso, ed è anche possibile effettuare varie tipologie di metodi di irrigazione: da sistemazioni ad ala semplice a sistemazioni ad ala doppia, o sistemazione a spianata, a campo letto, a fossatelli orizzontali o ad infiltrazioni laterale. Queste tipologie di irrigazioni per lo più differiscono fra loro per la disposizione diversa dall’ adacquatrice rispetto all’ appezzamento, ma soprattutto in base alla pendenza di quest’ ultimo. Si tratta di un tipo di irrigazione adatta a prati ed erbai che richiedono costante e abbondante adacquamento e di superfici abbastanza estese.
3) Il metodo di irrigazione a goccia viene così chiamato perché l’ acqua viene somministrata allaep iante attraverso erogatori chiamati “gocciolatori”, che trasferiscono poca acqua alle piante, e a basse pressioni, ma in modo costante. Questi gocciolatori vengono divisi in “gocciolatori on line” e “gocciolatori in line”. I Primi sono primi sono gocciolatori che prevedono dei tubi posti sul terreno , a una certa distanza dalla file della piente, e che possono essere a bottone o a sigaro ed avere una portata da 2 l/h. I gocciolatori inl ine, invece, sono costruiti con tubi di polietilene, sono autopulenti grazie alla presenza di filtri in ingresso al goccio latore stesso, e sono coestrusi all’ interno di tali tubi. Questo metodo di irrigazione è uno dei metodi più utilizzato in frutticoltura, in orticoltura, nelle serre e nei vivai, zone in cui si cerca di effettuare risparmio idrico, il risparmio di manodopera, di diminuire i costi per la sistemazione del terreno e , insomma, di avere un certo riguardo per il risparmio.
3) vi è poi il metodo di irrigazione per subirrigazione, ovvero l’ irrigazione interrata, che è uno dei metodi più moderni in assoluto e più efficaci. Molti dei sistemi di irrigazione per subirrigazione necessitano dell’ uso di ali gocciolanti,quindi di gocciolatori in line, , ovviamente interate con distanze variabili a seconda del tipo di coltura e delle condizioni morfologiche del terreno. Con questo sistema possibile ottenere un ottimo risparmio idrico rispetto alla normale irrigazione a goccia, in quanto non ci sono perdite di acqua causate dall’ evaporazione. Questo sistema è utile in particolare per fornire acqua alle colture anche quandola disponibilità di acqua è davvero molto bassa, tuttavia spesso si rivela poco fattibile, in particolare quando i terreni sono lavorati in profondità, o quando si coltivano delle piante che hanno radici molto voluminose.
In alcuni casi, però, l’ intrusione delle radici, che come è stato detto rappresentano un vero e proprio problema per questo tipo di irrigazione, viene risolto tramite l’ utilizzo di erbicidi antigerminativi, che vengono miscelati con polietilene aggiunti all’ impianto. In altri casi, invece,la copertura dell’ impianto viene assicurata da una chiusura idraulica dei gocciolatori in line, grazie ad una camera che agisce sfruttando l’ effetto depressione di chiusura impianto.
4) Infine, vi è il metodo per aspersione, ovvero il metodo che si descriverà e analizzerà nei successivi capitoli. QUest’ ultimo prevede l’ erogazione dell’ acqua come una pioggia, grazie all’ utilizzo di determinate e specifiche apparecchiature. Si tratta di irrigatori di media o di lunga gittata e di media o di grande portata, disposti a seconda del grado di sovrapposizione che si vuole ottenere. Questi irrigatori, in base alla pressore di esercizi, nebulizzare con effetto climatizzante.
Com’è formato un impianto di irrigazione a pioggia? Eccone analizzate tutte le parti.
Nella parte superiore dell’ impianto c’è un gruppo motore-pompa, che deve portare l’ acqua ad irrigare ad alta pressione. Da qui l’ acqua pasa nelle condotte sotto pressione, che possono essere realizzate con vari materiali, e che vanno sistemate sul terreno in modo fisso, mobile o misto ,quindi possono essere interrate, posate nel terreno, o montati ma smontati con molta facilità.
Alla fine si trovano gli irroratori o irrigatori, il cui compito è quello dispruzzare acqua in modo uniforme, facendo si che l’ acqua non sia gettata in modo violento sul terreno, cosa che potrebbe cuasare dei danni, ma sia lieve come una tenue pioggerella. Ovviamente, l’ intensità dell’ erogazione deve essere regolata in modo che non si formino ristagni sul terreno e che l’ acqua venga assorbita in modo graduale.
Per quanto riguarda i modelli, sicuramente i più utilizzati sono sia i modelli statici che quelli rotativi. I primi sono molto utilizati all’ interno di giardini, di vivai e di impianti sportivi, mentre i rotativi sono molto diffusi nelle colture a pieno campo.
Per rendere più agevole l’ utilizzo del sistema di irrigazione per aspersione anche su ampie superfici , sono state messe a punto varie soluzioni. Una di queste soluzioni sono gli irrigatori montati su ali piovani, ovvero tubazioni speciali, che possono essere semoventi o trainate.
Tra i sistemi più moderni vi sono le soluzioni meccaniche ed automatizzate, in genere di tipo semovente, che posseggono un motore del tutto autonomo. Alcuni sistemi, chiamati center pivot (quindi perno centrale), sono utilizzati per irrigare superfici di grandissime dimensioni, poichè la tubazione è molto lunga, arriva anchea 500 metri e ruota intorno al punto di alimentazione dell’ acqua. Gli irrigatori, invece, sono tenuti a qualche metro sopra la terra grazie ad appositi supporti.
I sistemi di tipo ranger, sempre a tubazione rigida, sono invece quelli in cui il movimento dei tralicci avviene in senso frontale, e l’ area irrigata haforma rettangolare e non circolare. Tali impianti possono essere anche dotati di valvole programmate e di programmatori di irrigazione, in modo da ridurre l’ intervento della manodopera.
Esistono anche gli impianti chiamate “sottochioma”, impianti molto moderni utili in particolare per i frutteti, che comprendono una parte interrata e una aerea, costituita da spruzzatori a 100-150 cm di altezza. Quella invece “soprachioma” viene utilizzata nelle zone frutticole del nord Italia, per permettere un’ irrigazione antibrina.
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Come già è stato anticipato prima, esistono tre tipologie di impianti di irrigazione a pioggia, e possono essere di tipo mobile, semimobile e fisso.
Gli impianti di tipo mobile sono impianti molto pratici, poiché possono essere sistemati in qualunque parte del terreno, e da questo possono essere spostati in un’ altro luogo in modo manuale, utilizzando degli appositi carri porta-tubi: essi, infatti, non sono impiantati nel terreno, ne ancorati in qualche modo ad esso, ma sono soltanto “appoggiati”.
In questo caso, comunque, il costo d’ impianto, è molto modico, tuttavia lo spostamento continuo delle tubazioni può essere poco pratico e può causare dei danni alle colture. Si tratta comunque di una soluzione ideale per piccoli appezzamenti di terra, ad esempio per quelli coltivati a foraggere, o anche per orti a pieno campo di piccole dimensioni e per praticare un’ irrigazione di soccorso in vigneti e frutteti.
Si tratta delle tipologie di impianto di irrigazione a pioggia più diffusi, in quanto le loro caratteristiche sono intermedie rispetto a quelli fissi e a quelli mobili, e quindi si adattano meglio alle esigenze delle varie colture, quindi sicuramente si tratta di un impianto molto versatile, perché è possibile la sostituzione sull’ ala mobile degli irrigatori con elementi aventi caratteristiche che meglio si adattano alla coltura e al tipo di terreno che si possiede.
L’ impianto fisso, invece, tutti gli elementi che compongono l’ impianto sono fissi e nessuno di loro può essere spostato dopo ogni intervento irriguo. E’ una soluzione adottata in particolare dalle medie e dalle grandi aziende, in cui le poche opere di mandopera al riguardo vengono effettuate dai salariati. In questi casi è ottima anche se colta due volte un impianto mobile e una volta e mezza un impianto semi mobile, in quanto gli interventi di manodopera di cu necessita sono davvero molto pochi. Inoltre, questi impianti “soprachioma” possono essere utilizzati anche per altri scopi , quindi risultano polivalenti: sono, infatti, antigelo, antibrina ed antiparassitari.
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