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Ma quali sono le piante caratteristiche del bacino mediterraneo? Alcune di queste piante spesso si possono notare nelle zone mediterranee che crescono in modo spontaneo, come il cappero, il mirto o la ginestra, mentre altre piante, che comunque caratterizzano queste zone, provengono da Paesi anche molto lontani, anche se ormai sono completamente naturalizzate, come ad esempio il fico d’ India, l’ agave americana ecc ecc, che sono piante che si possono notare nelle zone come la Spagna o l’ Africa settentrionale. Nascendo e crescendo senza troppi problemi in zone in cui il clima è sempre quello mediterraneo, e molte essendo native proprio di queste zone, si può ben comprende il perché del fatto che le loro richieste ed esigenze in termini di pratiche colturali siano spesso le stesse, salvo in alcuni casi, in cui ad esempio si possono trovare delle piante che non prediligono molto le annaffiature, ma quasi tutte le piante amano i climi caldi anche aridi e molto soleggiati, sopportano anche alcuni gradi sotto lo zero e sono tipiche dell’ Italia meridionale e dei Paesi vicini.
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Ma quali sono le piante caratteristiche del bacino mediterraneo? Alcune di queste piante spesso si possono notare nelle zone mediterranee che crescono in modo spontaneo, come il cappero, il mirto o la ginestra, mentre altre piante, che comunque caratterizzano queste zone, provengono da Paesi anche molto lontani, anche se ormai sono completamente naturalizzate, come ad esempio il fico d’ India, l’ agave americana ecc ecc, che sono piante che si possono notare nelle zone come la Spagna o l’ Africa settentrionale. Nascendo e crescendo senza troppi problemi in zone in cui il clima è sempre quello mediterraneo, e molte essendo native proprio di queste zone, si può ben comprende il perché del fatto che le loro richieste ed esigenze in termini di pratiche colturali siano spesso le stesse, salvo in alcuni casi, in cui ad esempio si possono trovare delle piante che non prediligono molto le annaffiature, ma quasi tutte le piante amano i climi caldi anche aridi e molto soleggiati, sopportano anche alcuni gradi sotto lo zero e sono tipiche dell’ Italia meridionale e dei Paesi vicini.
Nel giardino mediterraneo non esistono, però, soltanto delle piante originarie del giardino mediterraneo, ma anche piante che provengono da zone particolari e anche molto lontane, ma che comunque hanno in comune con quelle autoctone la predilezione per climi soleggiati, con estati particolarmente calde, e che necessitano di cure colturali poco diverse da quelle delle piante del posto. In genere, queste piante provengono dall’ Australia, dalla Cina e dalla Nuova Zelanda, talvolta da zone con precipitazioni molto intense riespetto a quelle previste nelle zone con clima mediterraneo. Tuttavia, vengono inserite nel giardino mediterraneo perché ne condividono molte caratteristiche, compresa l’ abbondante fioritura estiva, o la necessità di essere coperte durante la stagione invernale in quanto non sopportano i climi particolarmente freddi, o anche la facilità di coltivazione di cui sono caratterizzati. Alcune di queste piante, però, non sono abbastanza integrate con i giardini mediterranei, o comunque lo sono molto meno di alcune piante sopra indicate che, pur non essendo originarie delle zone mediterranee, sono comunque particolarmente adatte ad essere coltivate in questi territori, e non si riscontrano particolari problemi nella loro cura: la presenza di un clima mite, spesso molto caldo durante l’ estate ma non troppo freddo durante l’inverno, ad esempio, non causa loro alcun problema. In compenso, sono piante dai colori e dalle caratteristiche particolarmente affini a quelle delle piante proprie della macchia mediterranea.
Per costruire un vero e proprio giardino mediterraneo, quindi, non bisogna fare altro che cercare di assemblare queste varie tipologie di piante fra loro, cercando di creare comunque un ambiente che sembri il più naturale possibile: per farlo, bisogna ricordarsi che non bisogna “ordinare” le varie piante, perché sarebbe evidente che in tale ordine sia stata utilizzata la mano dell’ uomo, ma bisogna imitare la natura il più possibile, alternando le piante per le loro caratteristiche, cercando di creare un ambiente omogeneo e naturale.
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