Prato inglese

Caratteristiche:

Si sa che, quando ci si occupa di giardinaggio, le possibilità che è possibile seguire sono davvero tante: ci sono i giardini di rose, i giardini mediterranei, quelli rocciosi , e anche i giardini inglesi. Questo tipo di giardino è caratterizzato da un altissimo senso dell’ ordine e dell’ equilibrio, che spesso, ed erroneamente, vengono esaltati a tal punto da far essere evidente la natura artificiosa di quello che, in realtà, dovrebbe essere un luogo naturale. Il giardino inglese, invece, deve mantenere l’ equilibrio e l’ ordine tra i suoi componenti, ma restando comunque nei parametri di ciò che è di origine naturale.

SI attua in diversi ambienti: dai prati più piccoli a quelli più grandi, e molto spesso è anche la soluzione adottata nei parchi, così come è possibile ritrovarlo nelle parchi naturali delle regge, perché sinonimo di eleganza e sofisticatezza.

Il giardino inglese, per essere realizzato, ha bisogno di una buona lavorazione, anche piuttosto profonda, del terreno, con l’ interramento di fertilizzanti organici e chimici, in modo tale da garantire uniformità al prato. La lotta per l’ uniformità, però, non deve assumere aspetti maniacali: anche se in primavera la specie Veronica spp, ovvero quella pianta che in primavera ricopre i prati con dei graziosi fiorellini azzurri comunemente chiamati “occhi della Madonna”, non sorge di certo un problema di Stato! Se, comunque, si tratta della soluzione che volete adottare nel vostro giardino, ecco come fare.

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Semina:

Prima di seminare le specie adatte per la realizzazione di un prato inglese, che dopo vi indicheremo, bisogna, ovviamente, preparare il letto per la semina. In questo senso, bisogna arare il terreno ad almeno 15- 25 cm di profondità, magari anche con una vangatrice per portare in superficie i sassi. La lavorazione va fatta per tempo in modo tale da lasciare il terreno esposto al sole dell’ estate e al freddo dell’ inverno. I suoi pesanti vanno invece corretti con l’ aggiunta di sabbia ( una carriola per mq per i prati ornamentali e 100- 150 litri per mq per i terreni sportivi) e con della torba (20- 25 litri 7mq); La concimazione di base va asportata e va lavorato periodicamente il terreno ad una profondità di almeno 15 cm per eliminare erbe infestanti e per frantumare le zolle. Se diventa troppo soffice, bisogna rullare 3- 4 volte e lavorare superficialmente. Infine, bisogna installare un impianto di irrigazione.

Per quanto riguarda la semina vera e propria, questa va effettuata in autonno o in primavera. Nel primo caso, il freddo anticipato può danneggiare le giovani piante, nel secondo le scarse piogge possono ostacolare la nascita dell’ erba. Risulta conveniente seminare in autunno le specie che prediligono i climi freddi e in primavera quelle che prediligono i climi caldi. E’ preferibile, tra la semina e i primi geli, far passare almeno 5 settimane circa. Per effettuare una semina ottimale, bisogna spargere i semi a mano in modo uniforme, o anche mediante una seminatrice. I semi vanno quindi coperti rastrellando leggermente il terreno e distribuendo un leggero strato di terriccio o di torba. L’ interramento deve essere compreso tra i 3 e i 5 mm.

Le specie che generalmente si utilizzano per la formazione di prati erbosi sono divise in due gruppi: le microterme e le macroterme. Appartengono alle microterme: POa, Festuca, Lolium, Agrotis ecc; appartengono alle macroterme Cynodon, Pennisetum, Digitaria, Paspalum, Stenotaphrum, Zoyrsia.

La crescita delle radici delle specie del primo gruppo è molto rapida a temperature comprese fra i 10 e i 19 °C, mentre rallenta, fino ad arrestarsi, oltre i 23 ° C.

La crescita delle radici delle specie appartenenti al secondo gruppo, invece, è veloce tra i 23 e i 32 °C e continua anche fino ai 35 °C.


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    Prato inglese: Manutenzione:

    Per quanto riguarda la manutenzione, la prima cosa da fare è tagliare alla giusta altezza il prato. L’ altezza del taglio dipende dal tipo di erba: quelle stolonifere sopportano i tagli bassi molto meglio di quelle a crescita eretta. Essa va regolata, inoltre, secondo la stagione: in primavera occorre tosare alta l’ erba per favorire la ripresa d’ inverno, poi dovrebbe scendere, durante l’ estate, a livello normale. Nelle zone calde, in estate bisogna tosare alte le specie microterme per mantenere più fresco l’ apparato radicale. Nelle zone d’ imbra, invece, bisogna tagliare 1- 2 centimetri più alto del normale per favorire la fotosintesi. In ogni caso non si deve mai stressare la pianta: nel variare l’ altezza di taglio è bene procedere per gradi in modo da abituare le parti basali della chioma alla luce intensa. Se si abbassa velocemente ed eccessivamente il taglio l’ apparato radicale tende a ridursi e quindi le irrigazioni vanno aumentate, come le concimazioni. I tappeti nuovi sono più delicati da tosare perché il tereno è soffice e le piante sono radicate profondamente.

    La frequenza del taglio è regolata dal tipo di erba, dalla quantiò di concime distribuito, dalla stagione. Di norma bisogna tosare poco e spesso , solo dopo che l’ altezza è cresciuta circa il 50% in più rispetto all’ altezza di taglio, usando tosaerba a rullo e/ o a disco.


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