La cravatta, come la conosciamo oggi, è l'evoluzione del fazzoletto annodato al collo dei soldati croati assoldati dal re di Francia Luigi XIII nel XVII secolo, da essi usata per proteggersi dal freddo. La parola 'cravatta' pare derivare infatti dalla parola 'croato' (=htvat, in lingua croata).
Nel corso del tempo la cravatta giungerà a corte e sarà Re Luigi XIV stesso ad indossarla, sfoggiando modelli ricchi di merletti e nastri, che simboleggiavano valore ed eleganza. In breve tempo la cravatta sarà indossata dai ricchi e dai dandy di tutta Europa, variando progressivamente nelle sue forme.
Il modello che conosciamo oggi nasce durante l'era industriale, nella seconda metà del XIX secolo, in seguito alla rivoluzione del settore tessile. In quest'epoca nasce infatti la cosiddetta 'cravatta alla marinara', più stretta e più lunga. Sulla base di questo modello, negli anni '20 del Novecento, l'inventore newyorkese Jesse Langsdrodf pensò di tagliare il tessuto in diagonale e divise la cravatta in tre parti. Sarà questa la cravatta indossata dagli uomini d'affari di Manhattan di quell'epoca e di quelle successive, una moda che sarà seguita da tutto il mondo occidentale.
Nonostante la lunga e gloriosa tradizione di quest'accessorio e nonostante la larga diffusione, sono ancora tanti coloro che hanno difficoltà a fare il nodo alla cravatta ed è molto comune, in occasione di eventi eleganti o situazioni ufficiali, notare uomini ben vestiti eppure con una cravatta dal nodo storto, mal fatto o che fa risultare la cravatta troppo corta o troppo lunga, dettaglio che immediatamente dona un'aspetto disordinato ed approssimativo a tutto l'outfit.
Vi proponiamo dunque una breve guida che possa fare chiarezza sui vari passaggi per annodare la cravatta.
Parleremo qui del nodo semplice, il più versatile e utilizzato, che risulta adeguato ad ogni circostanza ed a tutti i colli di camicia, amato anche dalle donne che in certi casi amano vestire abiti maschili. La sua forma allungata tende a slanciare il collo e, consequenzialmente, tutto il busto, mentre il bordo leggermente obliquo produce un'asimmetria interessante rispetto ai lembi della camicia.
Questo tipo di nodo, detto anche Four in Hand, ovvero Tiro a Quattro, perché si realizza in quattro mosse, si ispira al nome di un famoso club londinese, frequentato da soli gentiluomini, molto in voga nell'Ottocento. Ma c'è anche chi dice che si ispiri alla carrozza tiro a quattro, trainata da quattro cavalli e guidata da un cocchiere.
Per realizzarlo nel modo giusto non dovrà risultare troppo triangolare e non dovrà nascondersi troppo sotto il collo della camicia, né essere eccessivamente distante da esso.
La gamba, ovvero la parte larga della cravatta, deve cadere con la punta appena sopra la cintura, appoggiandosi sul bordo superiore di essa, mentre la gambetta, la parte stretta, non deve mai essere più lunga della gamba.
In caso di uomini molto alti, la gamba sarà posizionata al di sopra della cintura.
Gli uomini brevilinei possono invece optare per un doppio nodo, che faccia salire la cravatta più su.
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Ma vediamo nei dettagli quali sono i passaggi per annodare perfettamente la cravatta:
1- Sollevare il colletto della camicia e abbottonare l'ultimo bottone. Poggiare la cravatta intorno al collo in modo che la gamba sia più lunga della gambetta.
2- Al di sotto del collo, far passare la gamba sopra la gambetta.
3- Far passare la gamba attorno alla gambetta, in modo che scivoli al di sotto di essa.
4- Riportare di nuovo la gamba sopra la gambetta.
5- Posizionare la gamba verso l'alto, in posizione verticale, facendola passare al di sotto della cravatta.
6- Far passare la gamba all'interno dell'anello che si è formato.
7- Tenendo ferma la gambetta, tirare leggermente la gamba in modo che si stringa l'anello.
8- Sistemare il nodo e farlo salire all'altezza del primo bottone.
La gamba stretta a questo punto dovrà scomparire dietro la gamba larga.
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