Energie alternative rinnovabili
A coniare il termine di "civilizzazione empatica" è stato l’economista Jeremy Rifkin che pone le basi per la venuta della "terza rivoluzione industriale". Il sistema economico subirà un radicale processo di trasformazione con l’intento di salvaguardare e difendere l’eco-sistema del pianeta. Determinante in questa fase di sviluppo è l’abbandono totale del petrolio per privilegiare altre forme di energie alternative rinnovabili. Il modello delineato da Jeremy Rifkin poggia su quattro punti fondamentali. Il primo consiste nell’adottare fonti rinnovabili di energia (solare, eolica, geotermica, idroelettrica e biomassa). Il secondo punto promuove l’idea di utilizzare le energie rinnovabili già nel momento in cui si progettano nuove costruzioni con lo scopo di renderle indipendenti da qualsiasi altra fonte energetica, in parole povere le nuove strutture devono essere in grado di autoalimentarsi e il fotovoltaico rappresenta l’alternativa ai combustibili fossili. L’utilizzo del fotovoltaico ha una doppia valenza: costituisce uno stimolo per l’ambiente e favorisce la ripresa economica, con la produzione di numerosi posti di lavoro. Il terzo punto riguarda l’autosostentamento degli edifici. Gli edifici alimentati con il fotovoltaico non solo devono produrre energia per se stessi, ma l’energia prodotta in più deve essere immagazzinata sotto forma di idrogeno. Il quarto punto si concentra su come distribuire intelligentemente l’energia. Il progetto consiste nella creazione di piccoli impianti in grado di produrre energia da fonti rinnovabili, con lo scopo di alimentare aziende e abitazioni. A questi impianti vanno aggiunti dei sensori capaci di autoregolare i flussi energetici, ed infine occorre il sostegno di software per dare origine a una rete energetica in grado di distribuire l’energia in modo intelligente e equa.
Gli obiettivi di chi desidera produrre energia in proprio sono molti: motivazioni ecologiche e ambientali, ma soprattutto risparmio sulla bolletta elettrica e investimento economico. Il sole è una fonte di energia inesauribile e può essere recuperata a costo zero. Attraverso i panelli fotovoltaici si è in grado di produrre energia. In sistema non comporta nessun tipo di impatto ambientale, nessuna emissione di anidride carbonica, le celle che compongono i pannelli fotovoltaici sono di silicio, ossia sabbia, e le cornici, i cavi, le viti, vengono smaltiti insieme ai prodotti ferrosi ed elettrici. Produrre in proprio l’energia è molto vantaggioso, ma la bolletta della corrente non si azzera del tutto. Di giorno è possibile usare l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, mentre la notte, quando l'impianto non lavora si prende l’energia dal distributore. Alla sera e alla notte si acquista l’elettricità come sempre, pagando una normale bolletta. L’energia che viene prodotta in eccesso non viene dispersa ma migra nella rete locale. A gestire i servizi elettrici in questo caso è il GSE. Al termine di ciascun anno sarà il GSE a effettuare il conguaglio e lo farà calcolando la differenza tra immissioni e prelievi della rete. Se il saldo sarà negativo, l’addebito sarà fatturato e pagato tramite bolletta, in caso contrario si avrà un credito di energia.
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Oltre al sole esistono in natura altre forme di energie alternative da non sottovalutare, come l’energia eolica prodotta dal vento. L’energia cinetica del vento viene fatta affluire nelle centrali eoliche che la trasformano in energia elettrica. L’energia idroelettrica si ricava dalla forza delle acque. Il flusso dell’acqua prodotto da un corso di fiume, o da un bacino artificiale attraverso delle condutture alimentano un generatore che converte l’energia in elettricità.
L’energia geotermica viene prodotta dal calore è quella che si ottiene principalmente dalle acque sotterranee, con questo metodo a livello mondiale se ne produce solo l’1%.
L’energia da biomasse è quella che si ottiene da materiali di scarto di natura vegetale e animale.
Secondo il pensiero di Jeremy Rifkin i diversi Paesi dovrebbero essere in grado di provvedere ai propri fabbisogni energetici e condividerne con gli stati limitrofi il consumo, democratizzando la distribuzione dell’energia.
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