L’energia idroelettrica sfrutta l’energia potenziale della gravitazione che hanno le acque in quota in energia cinetica grazie al superamento di un forte dislivello. Quest’ultima viene infine trasformata in corrente elettrica per mezzo di un alternatore e una turbina. È possibile ricavare questo tipo di energia da fiumi o laghi creando dislivelli artificiali per mezzo della costruzione di dighe. La costruzione di dighe però comporta un totale stravolgimento del paesaggio circostante nonché dell’ecosistema locale quindi, prima di realizzarne una, è necessario verificare che ci siano i presupposti necessari per farla senza arrecare troppi danni.
Meno spesso l’energia idroelettrica viene ricavata dal moto delle maree, dalle onde e dalle correnti marine.L’energia eolica è quella che è possibile ricavare dal moto delle pale eoliche messe in moto dal vento. L’apparato che è in grado di trasformare in vento in energia viene chiamato aerogeneratore e sfrutta il medesimo principio di funzionamento dei mulini tradizionali. Le pale sono direttamente collegate ad un generatore capace di sviluppare corrente elettrica. L’energia eolica è largamente adoperata soprattutto nel centro Italia e contribuisce in maniera significativa ad apportare energia sulla rete di distribuzione nazionale.L’energia che proviene dalla geotermia è a erogazione continua e nonostante il clima vari, non cambia nel corso del tempo e garantisce una messa in rete di elettricità pressoché costante.
La normale temperatura della Terra aumenta di un grado centigrado ogni trenta metri di profondità mentre nelle zone caratterizzate da un’attività geologica importante questo gradiente è molto superiore.Attualmente esistono nel mondo ben 130 impianti che riescono a produrre buoni quantitativi di energia adoperando i getti di vapore acqueo provenienti dalle zone del sottosuolo. Come altre energie pulite, quella geotermica è totalmente rinnovabile e pressoché inesauribile.La principale forma di biomassa esistente attualmente è ancora la legna. Le biomasse sono delle risorse inesauribili purché si provveda a mantenere inalterato l’equilibrio fra utilizzo e rinnovamento. Le biomasse possono avere diverse origini e possono provenire da residui provenienti dalla lavorazione di prodotti da destinarsi all’alimentazione umana oppure da boschi spontanei. Una larga parte proviene direttamente dai rifiuti organici mentre una percentuale meno cospicua è rappresentata dalle coltivazioni appositamente ideate per produrre biomasse da adoperare per produrre energia.In base alla natura e alla loro composizione, queste biomasse possono essere convertite in varie tipologie di combustibili con diversi sistemi. Uno di questi è la gassificazione che avviene sottoponendo le masse di materiale a fermentazione in assenza di aria. In tale modo si produce una miscela di gas formati da anidride carbonica e metano. Un altro processo molto adoperato è anche quello che prevede la conversione biologica ad alcoli. In questo caso gli amidi contenuti dalle masse vengono fatti fermentare e trasformati cosi in alcool ovvero un ottimo carburante molto meno inquinante rispetto ai derivati del petrolio.Infine esiste la combustione diretta. Le biomasse vengono bruciate e il calore che sviluppano viene trasformato in energia da immettere nella rete elettrica nazionale.
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