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Le norme a cui si rifanno i regolamenti per realizzare un soppalco sono il Regio Decreto 1265 del 27 luglio 1934 (il testo unico delle leggi sanitarie) e il Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975 che ha modificato l'altezza minima e i requisiti igienico-sanitari previsti per i locali abitativi. Ciò vale sia per le nuove costruzioni che per gli ampliamenti, le ristrutturazioni e le variazioni di destinazione. Prima di tutto, per sapere quando è possibile realizzare un soppalco, bisogna esaminare il Regolamento del Comune competente: infatti non sempre la loro costruzione è permessa. Nella normativa saranno indicati anche i criteri da rispettare per quanto riguarda l'altezza, la profondità e le dimensioni del soppalco e le modalità di progettazione. In più sono indicati i rapporti aeroilluminanti, calcolati attraverso la somma della superficie della stanza e quella del soppalco: a seconda del Regolamento Comunale sono 1/8 oppure 1/10. Infine è necessario verificare presso gli uffici tecnici competenti del Comune se si deve presentare una pratica edilizia.
Per realizzare un soppalco occorre che siano rispettate le altezze minime indicate nella normativa di riferimento: ciò significa in pratica verificare che la stanza dove si vuole costruire il soppalco abbia un soffitto sufficientemente alto. In genere deve essere di almeno 435 centimetri, perché lo spessore minimo della struttura è di 15 centimetri e in entrambi gli ambienti saranno necessari almeno 210 centimetri di spazio. Non solo si tratta dei requisiti richiesti da quasi tutti i Regolamenti del Comune (alcuni sono anche più restrittivi), ma è la regola base perché si abbia un comfort adeguato. Per quanto riguarda la superficie soppalcabile, anche questo è uno dei vincoli che compaiono più spesso all'interno dei Regolamenti: in genere si tratta di una percentuale della superficie totale della stanza. Infatti il soppalco non può coprire completamente un altro ambiente. Il rapporto può essere di 1/3 o di ½ a seconda dei casi e dell'altezza degli ambienti stessi. Infine c'è da ricordare che, se il soppalco non rispetta le misure minime indicate per quanto riguarda l'altezza, non viene considerato abitabile e quindi potrà essere usato soltanto come ripostiglio o solaio. In quest'ultimo caso l'intervento viene considerato una manutenzione straordinaria ed è necessario presentare solo la Scia.
Esistono varie tipologie di soppalco, abitabile o non abitabile, ancorato alle pareti o ancorato a pavimento: in quest'ultimo caso serviranno dei pilastri per sostenere il sistema orizzontale. Sono i soppalchi più semplici con strutture portanti in ferro e il pavimento in pannelli di legno con un rivestimento a piacere, che può essere un parquet o una moquette. I pilastri, tuttavia, interferiscono con l'ambiente sottostante, quindi sono molto popolari le alternative del soppalco ancorato al soffitto con montanti oppure alle pareti. In quest'ultimo caso si parla di soppalchi sospesi che devono essere sempre di piccole dimensioni: non ci sono elementi di sostegno verticali perché il peso del pavimento viene retto dalle barre metalliche incassate nel muro e che si estendono da parete a parete.
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