Demolizione opere abusive: le spese spettano al responsabile

L'abusivismo edilizio

L'abusivismo edilizio in Italia è un reato previsto dal codice di procedura penale e fa riferimento al Titolo IV del Testo Unico sull'edilizia dall'articolo 25 al 51. Tale reato si configura quando si costruisce senza aver ottenuto il permesso di costruire o senza aver denunciato l'inizio dei lavori. Per porre rimedio a questa situazione, è necessario chiedere il permesso di costruire in sanatoria, sapendo comunque dal principio che non tutte le posizioni possono essere sanate. Le sanzioni per chi si rende responsabile di questo reato sono molto severe e tutti gli edifici difformi sono destinati alla demolizione. Si prevedono per il responsabile sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 5164 euro ad un massimo di 51645 euro a seconda della gravità dell'infrazione che sta alla base del reato stesso. Per i casi più gravi, inoltre, è prevista anche la pena detentiva, consistente in massimo due anni di carcere.

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Quando l'abusivo viene scoperto

demolizione opera abusiva Quando l'abusivo viene scoperto, si da il via all'iter che porterà alla demolizione dell'edificio in oggetto. Il primo passaggio è l'invio di un'ingiunzione al responsabile del reato che, da quel momento in avanti, avrà esattamente 3 mesi di tempo per demolire il tutto e ripristinare i luoghi come all'origine. Contrariamente, se ciò non viene fatto, l'edificio viene acquisito dal Comune e successivamente demolito. Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica n° 380 del 2001, le spese per la demolizione sono totalmente a carico del responsabile che si troverà a dover pagare una somma abbastanza rilevante per quest'operazione, a cui poi si va ad aggiungere l'inevitabile sanzione pecuniaria a cui andrà incontro. E' bene ricordare che nei casi più gravi è previsto anche l'arresto fino ad un massimo di 2 anni. Il responsabile, in questi casi, viene definito come inadempiente.


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    Cosa avviene se ci si oppone alla demolizione

    cantiere per demolizione Una volta acquisito il bene, il Comune provvederà alla sua demolizione. Non è raro, però, che queste operazioni siano contrastate tanto dal proprietario quanto dal suo intero nucleo familiare. Tutti, facendo da scudo, impediscono l'inizio dei lavori. Ma, di preciso, cosa avviene se ci si oppone alla demolizione programmata di una costruzione abusiva?

    Per questi casi si è espresso il Consiglio di Stato, ponendo l'accento principalmente sul fatto che ricade sull'interessato (e quindi sul responsabile) anche l'onere relativo a tentativi di demolizione (uno o molteplici) non andati a buon fine perché interamente imputabili ad una sua condotta ostruttiva. Questo deriva direttamente dal già citato Decreto del Presidente della Repubblica n° 380 del 2001, precisamente all'articolo 29 primo comma, in cui si specifica come il responsabile sia punibile con il pagamento dei costi relativi alla demolizione dell'opera abusiva. E' così che con la sentenza n° 715 del 2015 il Consiglio di Stato ha condannato un proprietario a pagare non solo il costo della demolizione effettuata ma anche quello relativo ai precedenti tentativi andati a vuoto.


    Demolizione opere abusive: le spese spettano al responsabile: Le spese per la demolizione

    demolizione abitazione Nel caso, quindi, ci si renda responsabili di abuso edilizio, le spese per la demolizione della costruzione sono interamente a proprio carico. Gli importi dovuti per i tentativi andati a vuoto comprendono diverse voci tra cui spiccano il noleggio dei mezzi meccanici ed il pagamento del lavoro degli operai. Costi, questi, che si vanno a sommare a quelli già molto salati dovuti per la demolizione. E così, una volta ripristinato lo stato dei luoghi ove sorgeva la costruzione abusiva, il Comune farà pervenire al responsabile il totale da pagare. Generalmente questa somma ammonta a circa 30 mila euro per la sola demolizione (considerando edifici di medie dimensioni). Se, altresì, si è in presenza di ostruzione da parte dei soggetti responsabili, a questo importo andranno aggiunti quelli relativi ai tentativi di demolizione effettuati ma non portati a termine. I costi sono molto ingenti, e si aggirano attorno ai 10 mila euro per ciascun tentativo andato male.



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