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La sega a nastro presenta un pericolo intrinseco (nel senso di legato al modo di lavorare di questo utensile) elevato: un primo strumento indispensabile è pertanto lo "spingipezzo". Questo strumento deve essere sempre utilizzato dal falegname in modo da poter spingere il pezzo di legno verso il nastro in movimento senza utilizzare le mani.
Oltre al piano di estensione, citato in precedenza, sono due gli strumenti indispensabili per il corretto utilizzo della sega a nastro: la guida parallela ed il goniometro.La prima è indispensabile per realizzare tagli in parallelo (ad esempio per la realizzazione di tavole di legno): una volta lavorato un lato della tavola, si spinge quest'ultimo sulla guida parallela per agevolare il taglio del lato parallelo. Nei modelli attuali la guida parallela è a scomparsa laterale: se non serve quindi è possibile rimuoverla dal piano di lavoro. Con il goniometro infine si realizzano angoli di estensione voluta: esso è collocato sul piano di lavoro e consente di effettuare tagli inclinati precisi senza difetti di intagliatura.La sega a nastro serve essenzialmente per la realizzazione di semilavorati, ovvero di elementi da verranno utilizzati in seguito per ulteriori lavorazioni. La funzionalità principe di una sega a nastro, il tagliare il legno, si declina quindi nelle operazioni di sgrossatura, rifinitura e taglio di precisione. L'ambito di utilizzo della sega a nastro rende necessaria una serie di considerazioni preliminari all'acquisto: in altre parole le dimensioni e la forma di cosa si vorrà tagliare sono discriminanti nella scelta del modello di sega da acquistare.
I parametri base da tenere in considerazione sono la profondità di taglio e la larghezza della gola. La prima indica la distanza massima tra il piano di lavoro e la parte superiore della sega. Nei modelli più piccoli questo parametro è regolabile e non va oltre i 30 cm. La larghezza della gola invece indica la distanza fra la lama e l'incastellatura in ghisa che regge la bindella superiore.
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