Trattamento antitarlo

Trattamento antitarlo

Il tarlo si nutre di sostanze contenute nel legno, rosicchiandolo. Proprio per questo motivo i mobili di valore e quelli antichi, costruiti interamente in legno a differenza di quelli più recenti ed economici che sono costruiti solo parzialmente in legno, possono essere soggetti a infestazioni e danneggiamenti da parte dei tarli che prediligono materiale legnoso invecchiato ma non troppo che sia asciutto al punto giusto per essere mangiucchiato senza problemi scavando delle vere e proprie lunghe gallerie tortuose.

E’ pertanto bene sapere come comportarsi in caso di infestazione da parte dei tarli, come riconoscerli, come effettuare il trattamento antitarlo e a chi rivolgersi, tenendo sempre presente che ogni intervento potrebbe anche non essere sufficiente a preservare per sempre il mobile e che potrebbe essere necessario dover effettuare dopo qualche tempo un trattamento ulteriore.

legno con tarli

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Come riconoscere le infestazioni da tarlo

 legno con tarli Il tarlo si nutre delle fibre legnose ma non tutte sono adatte, infatti quelle particolarmente odorose come il pino marittimo rimangono immuni. Il tarlo raggiunge in età adulta una lunghezza compresa tra due e nove millimetri, quindi le gallerie che scava nel legno variano per dimensioni in rapporto alla dimensione del tarlo. Quando il tarlo rosicchia il legno produce anche uno scarto di polvere legnosa ed è proprio questa che può essere d’aiuto nel riconoscere un mobile infestato dai tarli: questa polvere di scarto infatti si può trovare depositata sotto il mobile infestato. Quando si trova il deposito di polvere legnosa significa che il tarlo è adulto e quindi dopo aver scavato le sue gallerie nel legno durante la fase della crescita ha scavato anche il foro di uscita ed è pronto per allontanarsi dalla sua tana, accoppiarsi e deporre le uova.

Oltre alla polvere di deposito è possibile individuare la presenza di tarli anche quando ancora non hanno scavato il foro di uscita: il loro rosicchiare e scavare gallerie infatti è udibile in condizione di silenzio senza bisogno di nessuno strumento.

Quando invece i tarli hanno scavato il foro di uscita è possibile individuarlo ad occhio nudo: se il foro è tondo, regolare e presenta un bordo chiaro significa che il tarlo è uscito da poco e con molta probabilità ce ne sono altri che stanno ancora per uscire creando altri forellini. Se invece il foro ha un bordo irregolare e scuro e risulta parzialmente ostruito da polvere o altro significa che l’attività dei tarli è piuttosto lontana nel tempo e pertanto il mobile può essere restaurato per ripristinarne le condizioni senza dover procedere con disinfezione e trattamento antitarlo.

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In quali casi effettuare il trattamento antitarlo

legno tarlato Se i fori sono datati non è necessario procedere con un trattamento antitarlo, sarà sufficiente riempirli con dello stucco a cera, livellando, anche in più tempi, il prodotto nel caso si creasse una sorta di infossatura con l’asciugatura dello stucco.

Ecco invece quando è necessario procedere con il trattamento antitarlo, che va effettuato da esperti restauratori:

- Quando l’oggetto o il mobile si trova in un contesto di mobili antichi non intaccati, è necessario circoscrivere i possibili danni

- Quando l’oggetto ha grande valore

- Quando la parte infestata dai tarli ha funzioni strutturali, come ad esempio le gambe di un tavolo o di una sedia

- Quando l’infestazione è massiccia e si verificano perdite di polvere dal mobile in maniera continuativa.


Come va eseguito il trattamento antitarlo

trattamento antitarlo Il trattamento antitarlo va eseguito più volte dopo che si è verificata la presenza dei tarli: infatti solitamente i tarli sono presenti in più stadi e quindi il metodo utilizzato per debellare il mobile dai tarli adulti risulta praticamente inoffensivo per le larve e le uova, che pertanto continuano il loro ciclo vitale.

La stagione migliore per eseguire il trattamento è la primavera, periodo in cui in genere le larve del tarlo mutano in farfalla ed escono dal legno.

Se possibile è meglio effettuare il trattamento dopo aver smontato il mobile infestato ma si può eseguire anche sul mobile intero: inizialmente il mobile va coperto col pennello di una sostanza velenosa sulle superfici non verniciate che la assorbiranno completamente. In un secondo momento le parti o il mobile intero vanno richiusi in maniera ermetica in un contenitore nel quale sarà posto , all’interno di contenitori aperti, anche un prodotto liquido antitarlo che evaporando porterà l’ambiente chiuso a saturazione di gas velenoso. Questa fase deve durare alcuni giorni (da dieci a venti) in modo tale da far raggiungere ogni punto esposto dai fumi del veleno. Successivamente il mobile va lasciato a prendere aria per asciugare fino a che non recherà nessuna traccia dell’odore dei veleni a cui è stato esposto.

Le ditte specializzate in questi trattamento antitarlo lo effettuano all’interno di vere e proprie camere a gas, ma si tratta di procedimenti lunghi e molto onerosi che vanno effettuati solo su mobili di grande valore.



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