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Il ferro è sicuramente un elemento molto utilizzato, che si ritrova ogni giorno anche nei piccoli oggetti utilizzati durante la propria vita quotidiana: molte posate od utensili vari, infatti, sono realizzati in ferro, come anche i nostri cancelli o le ringhiere, o anche molti passamani per le scale, alcuni oggetti come portachiavi e simili e molti altre cose. Sicuramente, questa grande diffusione del ferro si deve alla sua estrema lavorabilità, cosa che in passato lo rese un elemento tanto utilizzato ed importante da dareil nome ad un intero periodo storico, quella che comunemente viene chiamata “età del ferro”. Infatti, le prime testimonianze di utilizzo del ferro provengono dai Sumeri e dagli Ittiti, quindi già 4000 anni prima della nascita di Cristo. Si trattava di ferro recuperato da meteoriti.
La diffusione del ferro, però, si deve anche alla sua disponibilità: si tratta, infatti, del metallo più abbondante sulla Terra, e infatti costituisce il 32,6 % della massa della Terra, e secondo alcuni studi è anche il decimo elemento più abbondante in tutto l’ universo. Ovviamente, la sua concentrazione è diversa a seconda dello strato della Terra in cui ci si trova: nel nucleo la sua concentrazione, ad esempio, è massima, probabilmente però si trova in lega col nichel, mentre sulla crosta terrestre si trova soltanto al 4, 7%. A questo punto ci sarebbe da chiedersi perché non costituisce un campo magnetico, e questo è spiegabile dal fatto che tale elemento si trova ad una temperatura tanto elevata da eliminare del tutto l’ ordinamento magnetico nel reticolo cristallino. 5 pezzi FUCHS vetromattone nuvola trasparente 24x24x8 cm Prezzo: in offerta su Amazon a: 35,5€ |
Oggi come oggi, il ferro è il metallo più utilizzato al modo, e infatti rappresenta il 95% della produzione di metalli del mondo. Il suo costo e la sua resistenza lo rendono un materiale ottimo in vari campi, in particolare nelle costruzioni o nella realizzazione di automobili, scafi o navi. I composti del ferro più utilizzati, però, sono: la ghisa di prima fusione, che contiene un 4-5% di carbonio e una quantità variabile di altri elementi, come lo zolfo, il silicio ed il fosforo. Essa viene utilizzata soprattutto come materiale intermedio per la produzione di ghisa di seconda fusione e di acciaio; la ghisa di seconda fusione, ovvero l aghisa vera e propria, che contiene tra il 2% e il 3,5% di carbonio e livelli inferiori delle impurezze sopra indicate; l’ acciaio al carbonio, che comprende dallo 0.10 all’ 1, 65% di carbonio; il ferro comune, generalmente detto battuto, che contiene lo 0.5% di carbonio , che è un materiale lavorabile e duro; il ferro completamente puro, chiamato “ferro Armco”, utile ove necessaria un’ elevata permeabilità magnetica ed un’ isteresi magnetica trascurabile; l’ ossido di ferro, come manetite o maghemite, utile per le proprietà magnetiche.
Il ferro, generalmente naturalmente di colore grigio, spesso e volentieri viene abbellito e verniciato per avere una migliora resa estetica e per essere meglio adattato all’ uso che se ne deve fare, quindi alla destinazione che deve avere, ma è una soluzione che va adottata per proteggere il metallo ed evitare assolutamente la comparsa di ruggine o altri fattori dannosi al materiale.
In vari casi, però, può risultare ottimo e necessario sverniciare il ferro: ad esempio, il ferro va sverniciato quando si vuole rimuovere una vecchia vernice per rinnovarla e magari utilizzare un colore diverso, oppure quando ormai la vernice si è consumata, e va rinforzato lo strato di antiruggine, o ancora quando il pezzo di ferro è attaccato dalla ruggine. In tutti questi casi, comunque, bisogna ricordarsi di utilizzare i giusti prodotti, per fare in modo che l'eliminazione della vecchia vernice sia totale e si possa verniciare nuovamente il ferro con la tecnica più adatta.Per sverniciare un pezzo di ferro, che sia di qualsiasi tipo e forma, si possono utilizzare vari prodotti.
Tra i principali e maggiormente utilizzati, comunque, si trovano i prodotti chimici, che sono semplici da utilizzare e da reperire, e sopratutto molto pratici e veloci rispetto agli altri metodi. In genere si tratta di solventi che servono a rimuovere lo strato superficiale di vernice in modo da poter immediatamente verniciare con la pittura che si vuole utilizzare.E’ stato precedentemente detto che si può effettuare il lavoro di sverniciatura del ferro utilizzando vari materiali, quindi vediamo di capire come fare per utilizzare i diversi metodi.
Iniziamo a spiegare come procedere nel caso si voglia utilizzare uno sverniciatore chimico. In questo caso, il necessario di cui ci si deve premunire consiste in :- guanti, preferibilmente in gomma ma anche quelli in lattice possono andare bene- prodotto sverniciante- un pennello- una spazzola metallica- un raschietto o una spatola per asportare la vecchia vernice- un pannoSe non vi sentite sicuri nell'utilizzare un prodotto chimico, esistono altre soluzioni per sverniciare il ferro.
Se si utilizza la carta vetrata, la procedura è ovviamente diversa rispetto all'uso di uno sverniciatore chimico, anche se la parte di preparazione è la medesima, in quanto può essere utile utilizzare una spatola o un raschietto per asportare la vernice già distaccata dal supporto. Per compiere questa operazione è necessario procurarsi della carta vetrata e un levigatore elettrico, se non si vuole svolgere l'operazione in modo manuale, cosa possibile, ma molto lunga e noiosa. Dopo aver eliminato la vernice già parzialmente distaccata è necessario utilizzare la carta vetrata montata sul levigatore e agire sulla vecchi vernice. In questa fase si esegue il lavoro “grosso” per così dire, in quanto si va a rimuovere tutta la vernice utilizzando carte vetrate via via più sottili. Nel caso se ne senta la necessità, è possibile aiutarsi anche con l'utilizzo di una pistola ad aria calda che faciliterà di molto il distacco della vernice.
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