Orto sinergico

Le quattro regole dell'orto sinergico

Per avere dei prodotti dell'orto davvero naturali è necessario lavorare perché l'orto basti a se stesso e sia a sua volta il più naturale possibile. Non è una questione di fare più o meno fatica, ma di ricreare un ambiente naturale aiutando la natura seguendone i ritmi e senza farle violenza.

In natura le piante si aiutano fra loro e crescono bene vicine proprio grazie a questo aiuto naturale che si danno l'un l'altra. c'è la pianta che cede elementi al terreno e quella che li consuma cedendo al terreno altre sostanze che sono utili a una terza pianta. Conoscendo le caratteristiche, il ciclo di vita, i processi biologici e le proprietà di tutte le piante si può ricreare un ambiente naturale utilizzando le sinergie naturali delle piante per coltivare rispettando l'equilibrio naturale.

Dobbiamo l'elaborazione dei principi per la tecnica agricola dell'orto sinergico a Emilia Hazelip , una coltivatrice spagnola che ha approfondito e applicato i pensieri e le tecniche della permacoltura, e dell'agricoltura naturale del non agire di Masanobu Fukuoka, creando una tecnica che si basa su 4 principi fondamentali

1. Non lavorare la terra, non arare nè zappare. il suolo basta a se stesso: lombrichi, funghi, radici e batteri creano uno stato di equilibrio che nutre continuamente la terra e se si smuovono le zolle si rovina questo equilibrio e la sua ossigenazione è modificata dal'intervento umano causando un impoverimento del terreno. Questo impoverimento nell'agricoltura tradizionale si rimedia alle carenze create dalle arature con delle concimazioni e distribuendo sul terreno altri elementi. questo modo di procedere però, apre le porte alle malattie delle piante, che diventano dipendenti dai concimi non naturali e porta a un graduale disequilibrio generale.

2. Non compattare il suolo. Per mantenere attivi i microecosistemi naturali bisogna preservare al giusta areazione e ossigenazione del terreno quindi non si deve calpestare il suolo e per camminare vicino alle piante è necessario usare delle calzature particolari, oppure sistemare l'orto a bancali separati da camminamenti.

3. Non concimare: il concime non serve se si lasciano in loco i resti delle altre piante, le foglie cadute le radici. A trasformarle in nutrimento ci pensa la natura stessa. Per la pacciamatura si possono usare le erbacce spontanee oppure della paglia o dell'erba secca. Si può spargere un lieve strato di humus naturale. La stretta convivenza fra piante differenti ma sinergiche crea quell'equilibrio che permette alle piante di bastare a se stesse.

4. in ogni aiuola dell'orto devono esserci almeno tre piante, di cui una deve essere una leguminosa, una liliacea e altri ortaggi di famiglie diversa. Le leguminose sono necessarie perché hanno la proprietà di fissare al suolo l'azoto che serve come nutrimento alle altre piante. Le liliacee sono dei potenti antibatterici naturali.on vano poi dimenticate le piante officinali e le aromatiche che con le giuste associazioni creano bellezza, aiutano il terreno e esaltano i sapori degli altri ortaggi.

Non va neppure dimenticato che alcune erbacce, come l'ortica, hanno proprietà fitostimolanti che in un orto sinergico sono davvero preziose.

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Coltivazione ravanelli

Coltivazione ravanelliAlcuni esempi di associazione possono riguardare la coltivazione dei rapanelli. Questo piccolissimo e saporitissimo ortaggio ha pallina ha delle vere e proprie simpatie per i vicini di casa. Nei climi temperati si semina alla fine del'inverno e vive in ottima compagnia con le bietole. Hanno gli stessi tempi di semina ma nessuna delle pante ha molte esigenze di spazio. Il ravanelli vanno molto d'accordo anche con le carote, con le fragole, con il pomodoro e il mais, e con il sedano ma non sopporta la vicinanza del cetriolo. La leguminosa più adatta all'aiuola dei ravanelli è il fagiolo.

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    Coltivazione sedano

    Il sedano è a metà strada fra l'ortaggio e la pianta aromatica. Le sue associazioni preferite, nella tecnica di coltivazione dell'orto sinergico, sono con i ravanelli, con il cavolo e i cetrioli, la leguminosa più adatta è il fagiolo e la liliacea il porro, che lo aiuta moto a combattere i facili marciumi del colletto.

    Un altro disinfettante naturale che si accorda molto ad essere coltivato vicino al sedano è la camomilla. Non coltivatelo mai, però, vicino alle patate, al mais e alla lattuga perché si infastidiscono moltissimo a vicenda.


    Orto sinergico: Coltivazione porro.

    Il porro è una liliacea. Con le cipolle e l'aglio una delle piante necessarie alla salute dell'orto sinergico, Va d'accordo con quasi tutte le piante e le aiuta a mantenere sano il terreno, sarebbe quindi bene coltivarlo in più aiuole. va d'accordo con tutto, ma tenetelo lontano da fagioli piselli e rape. Quindi la sua aiuola adatta per il porro è quella in cui le leguminose sono lenticchie o soia oppure i ceci.


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