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Il cavolo ha bisogno di molti elementi nutritivi per crescere bene, ma se il terreno è stato preparato a dovere prima della semina o del trapianto, non sarà sufficiente procedere a ulteriori fertilizzazioni. Periodicamente, sarà necessario eliminare le erbacce infestanti che cresceranno fra i cavoli, aiutandoci con un rastrello (che ha anche lo scopo di smuovere le zolle di terra e arieggiarle). Le erbacce potrebbero infatti sottrarre elementi nutritivi ai cavoli, e essere un veicolo per funghi e parassiti. Si può anche intervenire con la cosiddetta "pacciamatura": si tratta di un'operazione che prevede la sistemazione di paglia sul terreno fra le piante, per evitare la nascita delle erbacce. Per quanto riguarda l'irrigazione, sarà necessario intervenire quando il terreno sarà asciutto: nei mesi invernali possono rivelarsi sufficienti anche le piogge naturali, e sarà necessario intervenire per annaffiare i cavoli solo in caso di prolungata siccità. In ogni caso, bisognerà prestare attenzione a non inzuppare mai il terreno con l'acqua e a non creare pozze e ristagni, che potrebbero rivelarsi fatali per le piantine. Nella coltivazione del cavolo può rendersi necessario anche un altro intervento, chiamato "rincalzatura": lo si fa solitamente quando la pianta sporge troppo dal terreno, e ha lo scopo di proteggere le radici e il fusto dal freddo. Si tratta semplicemente di accumulare terriccio nuovo alla base delle piante, che può essere protetta anche con del tessuto apposito. In questo modo, anche in caso di gelate particolarmente consistenti, le radici dei cavoli saranno ben protette.
La raccolta dei cavoli deve essere fatta quando la pianta è completamente formata (saranno necessari almeno quattro mesi dalla semina). Per la varietà del cavolo cappuccio (la più diffusa) bisognerà raccogliere le piante quando l'interno sarà ancora chiuso. Per quanto riguarda invece il cavolfiore (anch'esso molto consumato sulle nostre tavole), si potrà raccogliere quando i cavoli presenteranno il classico fiore bianco: fate attenzione a tagliare il cavolo comprendendo anche le foglie verdi, che hanno lo scopo di proteggere il fiore all'interno. Una volta raccolti, i cavoli devono essere utilizzati entro pochi giorni: si raccomanda di conservarli in frigorifero, dove si manterranno per una decina di giorni circa. Nel caso in cui si siano effettuati più interventi di semina nel corso dei mesi, si potranno avere raccolti per tutto l'arco dell'anno.
Oltre al ristagno idrico, il cavolo è minacciato anche da altri insetti e parassiti, fra cui la temuta "cavolaia". Si tratta della larva di una farfalla che si nutre delle foglie di questi ortaggi. La farfalla depone le uova alla base delle piante: è necessario controllare periodicamente i nostri cavoli, per poter rimuovere le uova non appena se ne noti la presenza (nel caso in cui si arrivi troppo tardi, bisognerà comunque eliminare le larve). In alternativa, si potranno utilizzare dei prodotti appositi, che si trovano in commercio nei negozi specializzati.
I cavoli sono anche attaccati dalla temuta "ernia del cavolo": si tratta di un fungo che penetra all'interno dell'ortaggio e fa rigonfiare le foglie. Anche in questo caso, bisogna controllare periodicamente le piante, per poter intervenire subito.
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