Tassello chimico

Quando scegliere l'ancoraggio chimico

Andando ad eseguire lavori di ristrutturazione o di restauro all'interno della propria casa, può capitare di dover intervenire per fissare mensole o serramenti in condizioni tali per cui il classico tassello non è sufficiente o non è adatto. Potremmo trovarci di fronte a un muro che tende a sfaldarsi o a sbriciolarsi nel punto in cui dobbiamo lavorare, la pressione dovuta all'introduzione di un tassello classico potrebbe, invece di risolvere un problema, causarne uno ancora maggiore, andando a compromettere la solidità dello stesso muro.

E' bene quindi, in simili circostanze, fare uso di un tassello di tipo chimico, come soluzione alternativa. In sintesi, si tratta di riempire i fori con delle apposite resine sintetiche che serviranno a tenere saldamente la vite inserita all'interno.

In campo edilizio, la decisione di scegliere un tipo di ancoraggio chimico, rispetto ad uno meccanico, può dipendere da fattori di diversa natura.

Il materiale su cui dovrà essere realizzato l'ancoraggio è fondamentale, dal momento che andrà ad influenzare la consistenza del substrato su cui si andrà a lavorare.

Le condizioni ambientali giocano un ruolo molto importante nel determinare la scelta, bisognerà considerare anche la temperatura e l'aggressività dell'ambiente in cui andremo ad effettuare la posa. Sono da valutare, inoltre: entità, intensità e tipologia del carico da sostenere. Infine, per la realizzazione dell'ancoraggio tramite tassello chimico, dovremo considerare attentamente anche la geometria specifica del substrato sui cui andiamo ad agire.

ancoraggio chimico

Decoresin Pannello Finta Pietra Moderna Ricostruita in Polistirolo Non trattato Misura 110 cm X 56 cm Spessore 3 cm

Prezzo: in offerta su Amazon a: 11,5€


Come funziona il tassello chimico

tassello chimicoComparato al tassello meccanico, quello chimico agisce in modo molto diverso. La tenuta della vite non è tanto assicurata dall'effetto di espansione, quanto dalla forza di adesione del collante e dalla resina che vengono applicate all'interno del foro e che induriscono con il tempo e con l'esposizione all'aria.

L'effetto che si ha è quello di fissare un elemento di metallo all'interno della muratura, non tramite un incastro, ma per via chimica, mediante l'utilizzo di resine e colle.

    Everything CHALK PAINT Beige Francese 250 ml - SENZA CARTEGGIARE Colora Facilmente Tutti i Materiali

    Prezzo: in offerta su Amazon a: 14,9€


    Tipologie di tassello chimico

    Tipologie di tassello chimicoE' possibile trovare in commercio tasselli chimici di diverso tipo. Esiste ad esempio il tassello chimico costituito da una particolare fialetta che deve essere messa nel foro praticato nel muro. Quando la vite filettata viene inserita, si ha la rottura della fiala con conseguente fuoriuscita della resina. In questo modo la resina si va ad addossare alla vite e indurendosi la blocca saldamente nella sua posizione. Tutto questo avviene in un tempo molto breve.

    Un altro modo per realizzare un tassello chimico è quello di iniettare malta resinosa o resina all'interno del foro, tramite l'utilizzo di una pistola apposita. Successivamente si inserisce la vite e, anche in questo caso, la vite rimarrà bloccata.


    Tassello chimico: Tipologie di resine

    Per far funzionare il tassello chimico al meglio, servono delle resine adeguate che abbiano una opportuna velocità di indurimento e il giusto valore di resistenza meccanica. Si tratta in particolare di resine biocomponenti che sono caratterizzate da un indurimento rapido di tutta la massa. Solitamente, per l'applicazione, si adoperano le pistole dotate di apposito erogatore che, corredato di uno speciale beccuccio a spirale, permette di erogare le due sostanze che compongono la resina e che si miscelano così all'istante.

    La fialetta, di cui sopra, contiene una specifica dose di catalizzatore assieme alla resina e viene inserita nel muro con la barretta filettata facendo uso del trapano detto a retropercussione. In questo modo si riesce a miscelare adeguatamente il composto resinoso, prima che la resina indurisca del tutto. Le resine non variano solo per il tipo di utilizzo, ma anche in base alla loro composizione, ne esistono di: epossidiche, in poliestere o in vinilestere.

    Le epossidiche sono la scelta ideale per lavorazioni che necessitano di una elevata fluidità, per esempio nel caso di fori piuttosto lunghi e sono indicate per ancoraggio di fori diamantati. Queste resine hanno la caratteristica di avere tempi di indurimento superiori rispetto alle altre.

    Le resine in poliestere non si possono adoperare sul calcestruzzo umido a causa di problemi legati all'idrosi alcalina.

    A questo scopo, sono invece adatte le resine in vinilestere, che sono caratterizzate da un'elevata resistenza meccanica e da una maggiore resistenza rispetto all'idrosi salina.



    COMMENTI SULL' ARTICOLO