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Questi pannelli basano il proprio funzionamento sulla circolazione dell'acqua calda, distribuita all'interno di un circuito chiuso, che la tiene a bassa temperatura. Il circuito in questione inoltre si sviluppa su di una superficie radiante alquanto ampia, consentendo all'acqua in circolo di restare a una temperatura che varia da un minimo di 14 fino a un massimo di 18 gradi in estate, e in generale nei mesi caldi dell'anno, raffrescando la casa efficacemente, ed evitando quelle fastidiose correnti che sono una caratteristica fissa di quasi ogni condizionatore.
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In generale i pannelli radianti a soffitto sono composti da dei moduli metallici, ma può capitare, non di rado, di trovare dei moduli, con svariate forme, compisti interamente in cartongesso. Questi pannelli sono in vista, ma servono in realtà a coprire i tubi, che sono installati al loro interno. Quando questo sistema viene adoperato per il raffreddamento degli ambienti, il benessere termico proposto al pubblico viene garantito attraverso la progettazione di un particolare sistema che consente di tenere il livello della temperatura a livello dei piedi di poco superiore rispetto a quello che avvolge la testa. Uno degli svantaggi di questo sistema è però quello che l'influenza della radiazione, esclusivamente per quanto riguarda la direzione orizzontale, risulta essere alquanto limitata nell'influenza. Questo però non è altro che un dettaglio, che in generale non influisce sul comfort del sistema. Alcune persone però potrebbero accusare un certo fastidio dal sistema di differenza, seppur non elevata, di temperatura tra piedi e testa, percependo quello che spesso viene definito l'effetto "testa calda". Questo disagio può essere però soppresso da una corretta compenetrazione tra l'impianto installato e l'edificio soggetto ai lavori.
Quando si parla di sistemi radianti a caldo va precisato che risulta alquanto semplice raggiungere i 100 W/mq, che rappresentano il valore del flusso termico, con una temperatura percepita della superficie radiante di ventinove gradi circa, definibili come condizione standard nel periodo estivo italiano. La situazione però può cambiare notevolmente quasi si tratta di climatizzazione fredda. A causare questa disparità ci sono due motivazioni principali. Il primo è che risulta impossibile abbassare la temperatura percepita oltremodo, correndo il concreto rischio di formare della condensa. Il secondo invece è impossibile gestire il quantitativo di umidità ambientale. La temperatura dunque non può arrivare al di sotto dei 14°, evitando così la condensa. Un risultato migliore viene ottenuto sfruttando dei pannelli metallici che, a differenza di altri materiali coibenti, è in grado di far percepire una temperatura quanto più vicina a quella raggiunta dal fluido dei tubi. Il metallo dunque è preferibile, e tale scelta, va precisato, non va affatto a influire sui consumi del sistema, consentendo soltanto di ottenerne benefici.
I sistemi radianti a soffitto dunque possono essere certamente ipotizzati come risorsa utile nel corso di un processo di riqualificazione di un edificio, assicurandosi però di integrare nel sistema il climatizzatore per il periodo estivo. Il tutto però può avvenire soltanto se i materiali sfruttati sono ben coibentati, riducendo considerevolmente i carichi di temperature estivi. In questo modo il sistema può essere sfruttato anche in condizioni di caldo eccessivo o in presenza in un ambiente di molte persone, con l'aggiunta magari di un sistema di convenzione, abbattendo nettamente il tasso d'umidità.
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