Riscaldamento a pavimento condominio

Riscaldamento a pavimento condominio: cos’è

Il riscaldamento a pavimento condominio è un sistema di riscaldamento di ultima generazione adottato ormai sempre più spesso nelle nuove costruzioni. Grazie alla sua convenienza e alla sua praticità, oggi tanti condomini scelgono di installarlo e di sostituire così il vecchio impianto centralizzato a caloriferi. In alternativa a quello a pavimento, esiste anche quello a parete: in pratica viene installato un sistema che produce calore sotto il pavimento o dentro la parete, così la casa verrà riscaldata direttamente dal pavimento o dalle pareti. Molte persone sono contro questo tipo di impianti, perché c’è chi dice che non funzionano, che potrebbero essere nocivi per la salute, o ancora che è impossibile installarli in vecchie case. In realtà si tratta solo di pregiudizi infondati. Certo è che se si vuole installare un impianto di riscaldamento a pavimento bisogna rivolgersi per forza a degli esperti, a una ditta specializzata in questo tipo di sistemi.
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Riscaldamento a pavimento condominio: cosa occorre

riscaldamento a pavimento Fermo restando che per installare un sistema di riscaldamento a pavimento condominio bisogna rivolgersi a degli esperti del settore, è utile sapere quali sono gli elementi indispensabili per questo impianto. Innanzitutto servirà una caldaia, come in tutti i sistemi di riscaldamento; la differenza, però, sta nella temperatura: nel sistema con i termosifoni la caldaia deve stare almeno a 70°, mentre nel sistema a pavimento basta che arrivi a 35°, cosa che comporta un risparmio di soldi e anche di energia. Poi occorre un pannello isolante, che viene posto sopra il solaio già esistente: si tratta di un pannello di polistirolo o di sughero dotato di buchi che permettono la sistemazione dei tubi e che garantiscono un isolamento termico in modo da evitare le dispersioni di calore. A questo pannello viene aggiunta una lastra di PVC che lo protegge e lo rende più resistente; poi servono i tubi, di solito di polietilene, che vengono sistemati sopra il pannello isolante. Con il massetto di calcestruzzo di spessore ridotto si forma un altro strato isolante molto importante; infine, servono i collettori, ossia le valvole che collegano i vari tubi all’impianto e che regolano il flusso di calore.

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    Riscaldamento a pavimento condominio: le differenze con i sistemi tradizionali

    condominio riscaldamento Il riscaldamento a pavimento, in realtà, è stato inventato decenni fa ma poi fu abbandonato perché causava disturbi alla salute: il problema era che non esistevano ancora materiali abbastanza isolanti che permettessero di regolare nel modo giusto il flusso di calore. Oggi, invece, il sistema è stato messo a punto ed è dunque sicuro, infatti viene scelto anche come sistema di condominio. Il riscaldamento a pavimento si differenzia da quelli tradizionali per vari fattori: innanzitutto, con questo innovativo impianto si eliminano i termosifoni dalle stanze di casa, guadagnando spazio; poi la diffusione del calore risulterà più equilibrata perché avviene per irraggiamento dal basso; inoltre è possibile utilizzare energie rinnovabili, visto che la caldaia non deve superare i 40° e quindi non ha bisogno di gas come gli impianti classici; infine, è possibile scegliere qualsiasi tipo di pavimento per coprire l’impianto e si avranno dentro casa meno polveri, che vengono solitamente prodotte dai caloriferi insieme alla fastidiosa muffa.


    Riscaldamento a pavimento condominio: manutenzione

    Riscaldamento a pavimento condominio Come tutti gli impianti di riscaldamento, anche quello a pavimento condominio necessita di interventi di manutenzione. Spesso le persone escludono la scelta di questo sistema perché temono che poi, per risolvere un guasto, bisognerà rompere il pavimento. In realtà, grazie alla qualità dei materiali e dei tubi, oggi è molto difficile che l’impianto sotto il pavimento si danneggi, e comunque se capita, succede dopo parecchi anni. In ogni caso, come tutti gli impianti, ci sono dei problemi frequenti: il primo sono le perdite d’acqua, che si contengono agendo solo sulle valvole o, se il problema è grave, analizzando il pavimento con gli infrarossi per individuare il guasto e intervenire solo in quel punto. Il secondo problema è il calcare nell’acqua, che potrebbe danneggiare l’impianto e che si forma perché l’acqua nell’impianto è sempre la stessa per anni: per risolvere il tutto basta filtrare l’acqua e sostituirla oppure aggiungere prodotti che eliminino il calcare e le eventuali muffe.



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