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I laminati in vetroresina sono caratterizzati da un'incredibile versatilità e si adattano ai campi di applicazione più diversi.
La vetroresina, infatti, trova applicazione nelle carene di auto e moto, nei camper, nei caravan, veicoli industriali e commerciali, nella cartellonistica, nell'hobbistica, nell'arredamento, nell'edilizia e nelle coibentazioni, nel settore nautico e ferroviario. Box parete vasca doccia sopravasca cm.133/134,pannello pieghevole 3 ante Prezzo: in offerta su Amazon a: 84,36€ |
Imparare a lavorare la vetroresina è molto importante. Non solo perché questa trova innumerevoli applicazioni, ma anche perché ci può far risparmiare un bel po' di soldi.
Un esempio su tutti: la carena delle auto e delle moto può essere riparata grazie ad uno specifico kit in vetroresina in vendita a poche decine di euro.Se ci si vuole dedicare alla lavorazione della resina è necessario, dunque, procurarsi il suddetto kit contenente della resina liquida disponibile in una vasta scelta di resine epossidiche, isoftaliche, , ecc.Scegliere una resina di buona qualità è fondamentale per poter lavorare bene. In base alla riparazione che volete effettuare, dunque, scegliete la resina che più si adatta. Attenzione anche alla quantità di resina da utilizzare. A prescindere dall'applicazione, la resina deve essere catalizzata con indurente avente una percentuale del 2%. Ciò significa che se si ha un chilogrammo di resina, si dovranno utilizzare 20 grammi di catalizzatore. Va precisato, però, che questo è un valore che va preso con le pinze. I parametri, infatti, variano in funzione alla massa della resina che si deve catalizzare.Se si ha a che fare con una massa maggiore si avrà una catalisi decisamente più veloce e, dunque, si dovrà impiegare, una bassa percentuale di catalizzatore.Ricordiamo che, nel processo di catalisi, interferiscono notevolmente anche le condizioni atmosferiche. Il caldo, tende ad accelerare il processo, mentre una temperatura inferiore ai 18 gradi porta ad un rallentamento anche di diverse ore.Altra cosa importante da tenere i considerazione quando si ha a che fare con una lavorazione in vetroresina è la fibra di vetro - o mat-. Si tratta di un particolare materiale strutturale indispensabile per poter lavorare i compositi prodotto in varie grammature e trame (al fine di soddisfare usi diversi).A questo punto, se dovete andare ad effettuare una riparazione, prima di andare ad applicare la resina, carteggiate, per bene, con della carta vetrata.Prima di entrare nel vivo della lavorazione, procedete a mescolare, con un bastone in legno, la resina con l'indurente. Abbiate cura di mescolare bene e a lungo. Dovrete attendere di notare la variazione di colore della resina. Allora, avrà inizio il processo di catalisi.Se non siete molto esperti, cercate di catalizzare meno. In questo maniera, avrete più tempo per dedicarvi alla lavorazione della resina liquida.Imbevendo il pennello nella resina darete il via a quella che è conosciuta come fase di stratificazione.Andate, di conseguenza, a pennellare la parte interessata dalla lavorazione. Si noti che una volta che si è creato uno strato di resina si dovrà appoggiare la fibra di vetro e passare nuovamente sopra la fibra con il pennello imbevuto di resina.Quanti strati applicare? Dipende dal tipo di lavorazione che dovrete effettuare. A prescindere dalla quantità, il processo, comunque sia, è sempre il medesimo: bagnare con la resina, procedere all'applicazione della fibra, bagnare, di nuovo, la fibra, fino a che non avrete ottenuto una specie di pacchetto di vetroresina.Una volta che avete terminato la lavorazione, dovrete procedere a passare un frangibolla.Un frangibolla è uno specifico rullino di ferro permette di fare uscire tutta l'aria tra le fibre. Con il passare del tempo, il processo di catalisi procederà così a rendere il vostro pacchetto di vetroresina sempre più solido.
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