Prima di iniziare ad operare la saldatura, prepariamo il banco di lavoro e assicuriamoci di avere a portata di mano tutto l'occorrente:
- il saldatore e l'apposito sostegno;- il materiale d'apporto, cioè le barrette o il filo di stagno;- una pasta antiossidante;- una bobina di filo dissaldante;- una sostanza disossidante e della carta abrasiva;- una spugnetta o un panno di cotone;- acqua distillata;- una lima e una spazzola d'acciaio;- pinze, guanti e occhiali protettivi.La saldatura a stagno è un'operazione tanto semplice quanto delicata, soprattutto se stiamo operando su apparecchiature elettroniche, che si svolge in poche fasi ma richiede accuratezza, precisione e una buona manualità. Vediamo cosa c'è da fare e come si fa:
la pulizia e la stagnatura della punta in rame: ogni volta che ci apprestiamo ad usare il saldatore a stagno, dobbiamo eseguire un'accurata pulizia della punta in rame, limandola e spazzolandola delicatamente, per liberarla dai residui di metalli ossidati e polveri e, se occorre, piegandola per riportarla al giusto profilo facendo attenzione a non romperla.A questo punto, accendiamo il saldatore e, quando è giunto a temperatura, passiamo la punta su una spugnetta umida, la bagniamo fondendo una piccola quantità di stagno e la strofiniamo di nuovo sulla superficie umida;- la stagnatura della punta in lega metallica: in questo caso la pulizia si effettua a saldatore caldo, semplicemente passando sulla punta una spugna imbevuta di acqua distillata;- la preparazione delle parti metalliche da saldare: prima di procedere alla saldatura, è necessario eliminare ogni traccia di ossidazione e le eventuali asperità delle superfici da unire, trattandole con un prodotto disossidante e la carta abrasiva.Quando la base è pulita, stendiamo un poco di pasta antiossidante e procediamo con la saldatura;- la saldatura a stagno: quando il saldatore a stagno è ben caldo, con una mano lo appoggiamo leggermente sulla superficie da saldare e con l'altra mano accostiamo il filo o la barretta di stagno alla punta del saldatore, aspettiamo che il metallo inizi a fondere e lo facciamo aderire alle parti da saldare.Se si tratta di piccoli punti di saldatura, facciamo cadere poche gocce di stagno, altrimenti, se dobbiamo tracciare una linea, facciamo scorrere appaiati il saldatore e lo stagno;- le correzioni e le dissaldature: in caso di errori o di saldature mal fatte, è bene procedere subito alla correzione della giuntura sbagliata, accostando la punta del saldatore allo stagno appena solidificato in modo da fonderlo nuovamente e apportare le necessarie modifiche alla saldatura, aggiungendo, se necessario, altro metallo d'apporto.In qualche circostanza è più utile operare una dissaldatura, scaldando contemporaneamente lo stagno applicato e la trecciola dissaldante, che attira lo stagno permettendone la rimozione, e poi ripetere daccapo il processo di saldatura.
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