La normativa UNI/PdR 13:2015 costituisce la prassi di riferimento per la valutazione della sostenibilità ambientale delle costruzioni, basata sulle norme CEN/TC 350 emesse dal comitato tecnico della commissione europea.
In sintesi, la prassi di riferimento serve a realizzare il giudizio sintetico delle performance di una costruzione, con l'assegnazione di un punteggio descrittivo della sua sostenibilità ambientale, determinato secondo criteri che afferiscono a cinque specifiche aree di valutazione:la qualità del sito in cui sorge la costruzione;il consumo di risorse energetiche ed idriche, sia nella fase di costruzione che, soprattutto, durante l'esercizio;la somma dei carichi che provoca a livello ambientale con l'uso di risorse rinnovabili o eco compatibili, quindi, la produzione di rifiuti di qualsiasi tipo;la salubrità ambientale all'interno della costruzione;la qualità del servizio fornito.Gli Organismi di Ispezione sono enti o professionisti accreditati, tramite le "Prescrizioni per l'accreditamento degli Organismi di Ispezione di tipo A, B e C ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 in conformità al Protocollo ITACA" determinate dal Regolamento Tecnico RT-33 ACCREDIA nel rispetto delle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17020.
Questo regolamento deriva dall'accordo tra ACCREDIA e ITACA, avallato dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie.Tra le altre cose, in questo regolamento viene prevista la nascita del Registro pubblico nazionale che serve a monitorare la procedura di certificazione e tiene traccia dei certificati con un codice identificativo univoco.Questa certificazione si chiama attestato di performance energetica, o APE, ed è un documento, redatto da un tecnico certificatore abilitato, che riporta tutte le caratteristiche dell'edificio ai fini del calcolo del suo consumo energetico.La metodologia di compilazione della certificazione energetica, di cui devono essere dotati tutti gli edifici posti in vendita, è regolamentato dalla direttiva 2010/31/UE.Consumare territorio, per realizzare nuove costruzioni, non è più un'opzione possibile mentre, i consumi di energia, acqua, materie prime e la produzione di rifiuti, devono essere razionalizzate.
La costruzione di nuovi edifici deve dare la precedenza, nella scelta delle aree, a tutte quelle costruzioni, civili e industriali, fatiscenti o in disuso e abbandonate.La produzione di energia deve avvenire sfruttando fonti rinnovabili e avvicinare le nuove costruzioni all'autosufficienza energetica.Il consumo d'acqua deve essere ottimizzato al massimo utilizzando sistemi che evitino gli sprechi, come, ad esempio, impianti di riciclo e rubinetti temporizzati.I materiali impiegati nelle costruzioni, sia delle parti esterne che interne, devono essere ecocompatibili e, possibilmente, in gran parte, riutilizzabili alla fine del ciclo di vita della costruzione. La raccolta dei rifiuti deve puntare sempre più verso la produzione zero, attraverso il riciclo della materia prima e una diversa filosofia del packaging orientata più al riuso che all'usa e getta.La regolamentazione normativa in essere dovrà continuare ad evolversi in accordo con lo sviluppo scientifico e tecnologico del settore.
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