Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere a cosa è giusto are riferimento ogni qual volta dobbiamo parlare di ristrutturare il bagno. Perché, ovviamente, in maniera intuibile, parlare di ristrutturare il bagno può essere quasi onnicomprensivo rispetto alle modifiche reali che è ormai possibile effettuare all’interno del nostro bagno di casa. Un esempio su tutti: spesso si parla di ristrutturare il bagno anche se non ci aggiungiamo a buttare giù anche delle pareti della stanza in questione ma piuttosto anche se modifichiamo solo qualche arredo. Queste distinzioni sono molto importanti non solo perché ci offrono un’indicazione attendibile in merito a quanto dovremo spendere e a quanto tempo dureranno i lavori ma anche dal punto di vista burocratico.
Dal punto di vista dei profili legali e burocratici, infatti, occorre comprendere che la ristrutturare il bagno porta con sé delle innegabili conseguenze. E ci riferiamo alla comunicazione di inizio dei lavori che la legge del nostro Paese rende obbligatoria solo in qualche caso. Nella fattispecie, di fatto, stiamo facendo riferimento alla presentazione della D.I.A. (Denuncia di Inizio Attività) o del progetto firmato dal tecnico di turno. La distinzione sta tutta nel tipo di lavori e quindi nella mole della ristrutturare il bagno che stiamo per cominciare: perché se la superficie del nostro bagno di casa verrà modificata sarà necessario a rigor di legge presentare agli uffici locali competenti anche il progetto tecnico firmato dall’architetto da noi scelto, mentre, qualora la ristrutturare il bagno non comporti una modifica della superficie, allora il nostro obbligo sarà solo presentare la D.I.A. entro trenta giorni dall’inizio dei lavori.
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