bulloneria

Stiamo parlando di quelle piccole componenti metalliche che, in sostanza, costituiscono la bulloneria e rappresentano l’essenza dell’assemblaggio: infatti, senza tali elementi di minuteria metallica quasi nulla potrebbe esistere, dal braccio meccanico agli impianti idraulici ed ai complementi d’arredo in acciaio o in legno. In generale, fanno parte della bulloneria le svariate tipologie di viti, i dadi, le rondelle e i bulloni che, praticamente, sono l’insieme di questi elementi. In commercio, esiste una grande varietà di tali articoli che hanno la funzione di collegare due o più parti metalliche. Bulloni, viti, dadi e rondelle si differenziano per tipo di forme, per misure, per caratteristiche meccaniche ed anche per livelli qualitativi. Essendo materiali da costruzione, inoltre, devono essere realizzati rispettando leggi e direttive nazionali e comunitarie, a garanzia di articoli sicuri e di qualità.
bulloni

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La produzione della bulloneria

bulloneriaQuesti piccoli elementi metallici sono ottenuti normalmente attraverso tre procedure tecnologiche:

• per deformazione plastica a freddo

• per deformazione plastica a caldo

• per asportazione di truciolo.

Non potendo spiegare nel dettaglio il preciso funzionamento di ogni procedura, ci limitiamo a far capire, in generale, di cosa si tratta. In sostanza, si può affermare che le minuterie di forma particolare vengono fabbricate con il procedimento per asportazione di truciolo, che prevede la lavorazione del metallo scelto su torni automatici; la deformazione plastica a caldo si utilizza, invece, per produrre bulloneria di grosse dimensioni mediante macchine elettroricalcatrici, ma la procedura oggi più diffusa è la deformazione plastica a freddo dell’acciaio su presse automatiche.

I vantaggi di quest’ultimo procedimento sono evidenti, dalla massima produzione oraria alla migliore qualità del prodotto finito senza dimenticare il minimo consumo della materia prima utilizzata.

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Bulloneria normalizzata e bulloneria speciale

Come già detto, gli articoli di fissaggio si differenziano per tipo, misura e altre caratteristiche. Pertanto, si distinguono due grandi categorie: la bulloneria normalizzata, che raggruppa tutti gli elementi di collegamento filettati le cui misure e proprietà sono stabilite da norme nazionali e comunitarie e la bulloneria speciale. In particolare, di quest’ultima fanno parte quelle componenti meccaniche prodotte dal fornitore esclusivamente per commessa e nel rispetto di specifiche indicazioni dettate dal cliente, relative per esempio al disegno o alla dimensione. Sul mercato, oggi, sono presenti numerose aziende specializzate nella produzione della bulloneria, le quali offrono una vastissima scelta di articoli di fissaggio fabbricati in vari materiali, dall’acciaio normale e inox all’ottone ed al nylon.


Consigli pratici sull'utilizzo di viti e bulloni

viti e bulloniAvendo premesso che in commercio esiste una grande varietà di articoli di fissaggio, è doveroso fare un elenco dei prodotti più utilizzati:

• viti per cartongesso

• viti per pannelli truciolari

• viti inox

• viti auto perforanti

• viti autofilettanti

• dadi

• rondelle

• bulloni.

Ognuno di questi elementi ha caratteristiche specifiche che suggeriscono all’acquirente l’uso più adatto. Per esempio, i bulloni sono formati da una vite e da un dado e servono per unire tra loro due o più elementi di qualsiasi materiale; ne esistono, però, di vari tipi: alcuni sono più indicati per il legno altri per il metallo. Quindi, per unire parti metalliche si preferisce l’utilizzo di bulloni a testa quadrata o esagonale mentre per la congiunzione di elementi in legno sono più indicati i bulloni a testa tonda con sottotesta quadrato. In entrambi i casi, inoltre, si suggerisce di mettere sempre una rondella tra il bullone e la superficie d’appoggio per facilitarne il fissaggio ed evitare che si allenti. Per impedire lo svitamento del bullone, infine, si possono utilizzare altri specifici dispositivi, quali i controdadi, le piastrine d’arresto o le rosette elastiche. Molto diffusi anche i dadi autobloccanti, i quali, con un anello di materiale plastico, evitano l’allentamento del bullone in presenza di vibrazioni. Concludiamo con una brevissima riflessione sull’uso dei dadi a forma quadrata che, negli ultimi tempi, sono caduti in disuso: quelli esagonali, infatti, hanno preso il sopravvento perché sono più facili da manovrare.




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