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Ogni qualvolta ci si sofferma in un giardino ben curato, o semplicemente quando si guarda un giardiniere all' opera, la maggior parte delle volte è possibile scorgere, nelle sue mani o appoggiato a qualche struttura, un pezzo di legno, o di metallo il quale, ad una estremità, presenta delle dentature. Quell' arnese prende il nome di rastrello ed è un attrezzo che veniva usato sin dai tempi antichissimi per lavorare il terreno. La diffusione del rastrello, infatti, risale a tempi antichissimi, i primi tempi in cui è iniziata per l' uomo la pratica dell' agricoltura, e la sua diffusione è avvenuta in tutto il mondo, grazie alla facilità di utilizzo, ma sopratutto al fatto che, in mancanza di altri attrezzi meccanizzati, fosse l' unico attrezzo che permetteva di smuovere opportunamente il terreno, ma anche per compiere altri lavori, come raccogliere fieno e paglia, foglie, frutti come castagne dal terreno.
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Il rastrello è, come è già stato detto nel paragrafo precedete, uno strumento antichissimo, e nel corso del tempo non è evoluto particolarmente: rimane un attrezzo abbastanza semplice non solo per quanto riguarda il suo uso, ma anche per quanto riguarda la sua struttura, non molto articolata. Il rastrello, infatti, è uno strumento formato da un manico di legno o di metallo abbastanza lungo, generalmente delle dimensioni di una scopa che, durante l' uso, viene posizionato perpendicolarmente al pettine, un elemento le cui dimensioni variano dai trenta ai settanta centimetri di larghezza che possiede delle dentature chiamate rebbi, che servono proprio a smuovere il terreno o ad afferrare materiale come fieno essiccato (un po' come fa la forchetta). Il pettine, posto ad un' estremità del manico, può essere di vari materiali, tra cui il legno o la plastica, ma anche il metallo. E' possibile distinguere, per la loro struttura, i rastrelli utilizzati per la raccolta delle foglie e quelli utilizzati per altri usi, come arare il terreno: il primo possiede una dentatura abbastanza lunga, in cui i denti sono abbastanza distanziati fra loro, e inoltre sono lunghi e alquanto elastici, anche di plastica. Quando invece si tratta di rastrelli destinati ad altri usi, generalmente la dentatura è costituita soltanto da metallo, i denti non sono molto lunghi, bensì più corti, rigidi e resistenti . Per permettere di svolgere un lavoro abbastanza confortevole, il rastrello deve essere caratterizzato da un equilibrio fra il peso del manico ed il peso del pettine.
Con l' evolversi delle varie tecnologie, ovviamente, si è evoluto anche il rastrello il quale, se dapprima era un attrezzo molto semplice e non meccanizzato, è divenuto elettrico, quindi capace di agevolare il lavoro, assicurando molta più efficienza, risparmio di tempo ma anche molta meno fatica.
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