Capolavori del design industriale italiano

Fantasia ed eleganza per dei capolavori senza tempo

Gli oggetti di design, che si tratti di mobili, accessori o complementi d’arredo, hanno un valore che spesso trascende la loro funzionalità e li trasforma in icone di stile, in pezzi d’arte contemporanea. Il design italiano, nel corso degli anni, ha creato oggetti che arredano, si lasciano usare e plasmano e modificano gli spazi attorno a loro. La forza di un design vincente è data dalla capacità di essere sempre al passo coi tempi e di avere un significato anche a decenni dalla sua creazione. Ecco perché molti oggetti di uso quotidiano o utilizzati per arredare e riempire spazi sono, nel tempo, divenuti pezzi d’arte. Oggi, molti degli oggetti frutto del genio e della creatività del design industriale italiano sono esposti in musei d’arte contemporanea di diversi paesi, come il MOMA di New York, testimoni di grande creatività unita alla funzionalità.
oggetti di design

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L'estetica dello scorrere del tempo

l'estetica La perfetta metafora delle creazioni che trascendono la loro epoca è rappresentata da orologi e calendari. Timor è un calendario perpetuo realizzato dal designer Enzo Mari nel 1967 per la ditta Danese. Una linea semplice ed essenziale per un oggetto che misura lo scorrere delle ore, dei giorni e dei mesi. I materiali utilizzati erano segno della voglia di modernità degli anni sessanta: ABS bianco e nero e PVC litografato. Timor ha conosciuto un grande successo ed è stato realizzato in diverse lingue. Il design è pulito, pensato per l’arte prima che per la commercializzazione. Esso è rappresentativo del modo in cui Mari vedeva la vita e la sua professione, con l’attenzione a creare la bellezza prima che un prodotto da vendere. L’etica del design, come lui la chiamava, ha caratterizzato un’opera che, nel tempo, ha sempre agito libera dai condizionamenti e dalle mode del mercato.

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    Luci, ombre e lampade dal design creativo

    design italiano Oltre al tempo, è la luce a dominare nella progettazione di oggetti e di interni, perchè li rende diversi in ogni momento della giornata. Le lampade rappresentano alcuni degli esempi più belli del design degli anni sessanta, come Eclisse, progettata nel 1967 da Ludovico Magistretti per l’azienda Artemide. Metallo verniciato in bianco, rosso/arancio o argento e forme rotonde per un’opera ispirata, a detta dell’ideatore, dalla lanterna di Jan Valjean, personaggio dei miserabili di Victor Hugo. Su tutt’altre linee si muoveva, invece, il duo creativo formato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, realizzatori della lampada Arco per la ditta Flos, nel 1962. Un design leggero e lineare, ma comunque imponente con i suoi 232 cm di altezza. La base, realizzata in marmo di Carrara, compensa, con la sua solidità, la leggerezza dello stelo in acciaio inossidabile che sostiene la lampada, come un lampione domestico.


    Capolavori del design industriale italiano: Forme strane, semplici o indefinite

    forme strane o indefinite di design La lampada Falkland, ideata da Bruno Munari per Danese Milano, nel 1964, si distingue per il disegno e le forme decisamente originali, che creano interessanti effetti di luce ed ombra. Semplice e iconica, la caffettiera Conica, progettata agli inizi degli anni ottanta da Aldo Rossi per Alessi, è diventata, di fatto, il simbolo di questo importante marchio di design. Fu originale anche l’interpretazione che, nel 1968, i designer Gatti, Paolini e Teodoro diedero del pouf. Sacco, la loro creazione, è il simbolo dello spazio indefinito e informe che sta tra la poltrona propriamente detta e il pouf. Realizzato per Zanotta design, Sacco è un complemento d’arredo dalla forma indistinta e che si plasma in base al suo utilizzatore che ne diventa, al tempo stesso, l'autore. Nei fatti, si tratta di un semplice involucro in tela, pelle o ecopelle contenente palline di polistirolo ad alta resistenza. Tra i luoghi in cui si può osservare questa poltrona atipica, vi è il Museum of Modern Art (MOMA) di New York.



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