Ma, come è nostra buon abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere gli elementi di base che più potranno esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra disanima in tema di muri a cassetta, un’analisi per forza di cose sintetica che però speriamo rimanga sempre e comunque sufficientemente chiara ed esauriente per il nostro lettore. Ovviamente, in maniera intuibile, già la definizione stessa di muri a cassetta ci fa comprendere qualcosa di utile in merito alla conformazione particolare di questa tipologia di muro, vale a dire un muro che contiene qualcosa al suo interno. Ed è proprio la conformazione particolare che assumono i muri a cassetta al momento della loro costruzione a renderli una tipologia particolarmente adatta a favorire il risparmio energetico.
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A conti fatti, per quanto riguarda la composizione propria dei muri a cassetta occorre scendere nei particolari per comprenderne al meglio anche il meccanismo di funzionamento. Per quanto concerne dunque la composizione dei muri a cassetta occorre sottolineare come tutti i muri a cassetta siano in realtà dei muri doppi vale a dire dei muri che sono formati da due pareti sottili che corrono parallele e che al loro interno contengono un materiale isolante di vario genere. Naturalmente le due pareti sottili che compongo i muri a cassetta sono perfettamente saldate così come è perfettamente chiusa la cassetta interna che si viene a creare e che contiene nella larghissima maggioranza dei casi il materiale isolante. Proprio per queste caratteristiche, oggi i muri a cassetta sono particolarmente diffusi anche all’interno del nostro Paese.
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