Per capire bene il sistema di captazione da utilizzare sarebbe opportuno avere a disposizione i dati climatici in quanto le precipitazioni sul territorio italiano sono molto differenti. Come superficie di raccolta possiamo utilizzare diversi metodi come ad esempio il tetto delle abitazioni, pensiline munite di grondaie o eventualmente anche balconi o terrazzi. Il corretto dimensionamento dell'impianto sarà possibile solo determinando in modo specifico l'area destinata alla captazione. Il calcolo per sapere la massima quantità di acqua raccolta sarà dato dal prodotto della superficie di captazione per l'altezza delle precipitazioni, in base ai dati raccolti. Il risultato ottenuto sarà poi depurato da un coefficiente di errore in quanto non tutte le acque piovane saranno raccolte perché non tutte le superfici di captazione permetteranno la stessa raccolta.
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Quando saremo in grado di determinare la quantità di acqua piovana che si può raccogliere, potremo dimensionare il nostro serbatoio in cui far confluire l'acqua piovana, anche in base agli usi che si vogliono fare. Ciò in quanto l'acqua piovana che rimane per troppo tempo in stagnazione all'interno dei serbatoi perde parte delle sue proprietà organolettiche, per cui sovradimensionare la raccolta delle acque può risultare controproducente. Solitamente questi serbatoi sono dotati di una entrata calmata, ossia di una entrata che evita che eventuali residui depositati sul fondo siano riportati in superficie, e di un sifone di troppo pieno, cioè dei casi ci sia un notevole afflusso di acque per piogge eccezionali. La collocazione delle cisterne può essere sia esterna che interna. Alcune aziende hanno introdotto dei sistemi di raccolta ed utilizzo delle acque piovane realizzando dei veri e propri sistemi di irrigazione tramite stazioni interrate di serbatoi con tubazione di ingresso ed elettropompa sommersa con quadro di protezione per il rilancio in superficie delle acque accumulate.
Un buon impianto di raccolta delle acque deve prevedere dei filtri il cui compito è quello di evitare che nel serbatoio arrivino dei materiali che attraverso la sedimentazione possano far perdere all'acqua le proprietà organolettiche o addirittura arrivare all'intasamento dell'impianto. Prima ancora di applicare i filtri, si potrebbero applicare ai sistemi di captazione dei deviatori di linea: il compito di questi sistemi è quello di effettuare una prima grossolana separazione tra acqua e foglie, sassi, pietruzze ed altri materiali caduti sulla superficie di raccolta. Successivamente possiamo applicare il filtro del quale abbiamo diverse tipologie: il filtro centrifugo, quello autopulente, o quello a camere. La scelta avverrà sia in base alla superficie di raccolta sia in base alla sua collocazione che può avvenire sotto terra o meno. In ogni caso bisogna garantire la puntuale manutenzione periodica per assicurarsi la massima efficienza del sistema. In alternativa si può utilizzare un impianto di fitodepurazione cioè delle vasche impermeabilizzate in cui vivono delle piante acquatiche che attraverso la proliferazione della flora batterica creano un habitat particolare in grado di depurare le acque piovane stagnanti.
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