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La cartapesta è una tecnica molto versatile, che può essere applicata in vari contesti per realizzare oggetti dalle più disparate destinazioni d'uso. Di conseguenza il materiale creato si può sperimentare a 360°. Ad esempio, gli antichi Greci la usavano per realizzare le maschere per il teatro: ovviamente al posto della carta si usavano altri materiali di consistenza simile, come le filze di lino. Anche gli Egizi usavano la cartapesta e una tecnica molto simile per decorare i sarcofagi e per creare maschere funerarie di medio livello. Al giorno d'oggi una prova dell'estrema versatilità delle applicazioni si è avuta nel 2011 a Fukushima, a seguito del disastro alla centrale nucleare causato dal maremoto. Per tappare una delle falle al secondo reattore i tecnici dell'azienda Tepco, che gestiva l'impianto, hanno usato una grande quantità di cartapesta unita a polimeri. Si nota quindi come la cartapesta e la tecnica collegata può avere destinazioni d'uso impensate.
La cartapesta consente di realizzare gli oggetti più disparati: per quelli più piccoli, ad esempio le maschere, si consiglia di impiegare come materiale base la carta di pane oppure carta riciclata di stracci azzurra. Quest'ultima si trova facilmente nelle cartolerie e nei negozi d'arte. Quindi la si imbeve con una soluzione composta da acqua e colla da parati. Questa tecnica è stata sfruttata ampiamente per realizzare le maschere di cartapesta per Carnevale. Invece per i grandi carri di Carnevale si impiega il metodo destinato a opere di notevoli dimensioni: si tratta della tecnica della carta da calco. Questa è la protagonista del Carnevale di Viareggio, di Foiano, di Sciacca, di Putignano e di Acireale. Le maschere di cartapesta sono anche una tradizione siciliana e napoletana, ad esempio della città di Floridia, in provincia di Siracusa, e della Festa dei Gigli di Nola.
Per fare la cartapesta è necessario fare a pezzi dei fogli di giornale e lasciarli macerare per 48 ore almeno in acqua in una bacinella. Quindi si riduce in poltiglia la materia con un frullatore e si eliminano i grumi con un setaccio; l’impasto finale deve essere elastico, morbido e omogeneo. A questo punto si aggiunge il vinavil e si mescola per fare la cartapesta. Se non si impiega subito il materiale, lo si può conservare in un sacchetto di plastica, così che rimanga umido e malleabile. Un'altra tecnica più semplice per fare la cartapesta consiste nel ritagliare strisce di carta da impregnare di vinavil: queste vanno poi applicate su tazze, piatti e altri oggetti fino a rivestirli completamente. Quindi si decora e colora a piacere il nuovo accessorio così creato. Ad esempio lo si può dipingere in tinta unita oppure in vari colori perché appaia più vivace.
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