Incentivi fotovoltaico

Gli incentivi per il fotovoltaico

Dal 2005 lo stato italiano ha attuato una politica incentivante per la diffusione dell’energia rinnovabile, a seguito di programmi varati dalla Comunità Europea già dal 2001.

Il meccanismo di incentivazione del fotovoltaico in Italia è stato chiamato Conto Energia, con esso è stato per la prima volta quantificato, in termini economici, il rapporto tra l’energia prodotta e quella consumata, dando la possibilità all’utente di operare un investimento di lunga durata e di ottenere costantemente dei ricavi. L’Italia è stata in grado di finanziare gli incentivi statali per la diffusione del fotovoltaico tramite fondi derivanti dalla quota tariffaria, a sostegno delle energie rinnovabili, prelevata direttamente dalle bollette dell’energia elettrica dei consumatori italiani. La voce di spesa è individuata nella bolletta col codice A3. Il Gestore dei Servizi Energetici, GSE, è l’azienda italiana adibita alla gestione delle istanze, alla concessione degli incentivi e delle diverse agevolazioni.

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Il Conto Energia e le sue evoluzioni

Conto EnergiaDalla sua nascita, risalente al 2005, fino alla sua cessazione avvenuta il 6 luglio 2013, il GSE ha attuato diversi programmi in Conto Energia che si sono man mano evoluti.

La fase iniziale, col Primo Conto Energia, prevedeva la possibilità di incentivare l’energia prodotta, se veniva consumata nello stesso luogo di ubicazione dell’impianto. Un esempio di questo sistema è il noto Scambio sul Posto, molto apprezzato per i vantaggi derivanti dalla possibilità di compensare l’energia prodotta ed immessa in rete con quella prelevata per il consumo. Uno dei vantaggi dati dallo Scambio sul Posto è la possibilità di utilizzare nel tempo l’eventuale energia a credito, oppure di riscattarla con la dichiarazione dei redditi.

Col Secondo Conto Energia gli incentivi sono stati estesi all’intera energia prodotta senza alcuna relazione con i consumi. In particolare, per i possessori di partita Iva, è stata prevista la possibilità di vendere tutta l’energia prodotta direttamente all’ente gestore della rete elettrica

I programmi che si sono succeduti, dal Terzo al Quinto Conto Energia, hanno adeguato gli incentivi all’evolversi delle nuove tecnologie e ad alle caratteristiche dell’impianto.

Inoltre sono stati previsti premi aggiuntivi, calcolati sulla tariffa base del costo di un impianto, per coloro che abbiano rilevato superfici bonificate da eternit o amianto, contribuendo quindi ulteriormente all’ambiente.

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Gli sgravi fiscali

sgravi fiscali fotovoltaicoCol Quinto Conto Energia è terminata la fase degli incentivi ed è iniziata invece quella delle agevolazioni fiscali, sotto forma di detrazione IRPEF per un importo pari al 55% delle spese sostenute. In Italia l’ente che gestisce le detrazioni fiscali è l’ENEA, ad esso vanno inoltrate, entro novanta giorni dalla fine dei lavori e per via telematica, tutte le istanze di agevolazione, corredate dalla documentazione esplicativa sugli interventi attuati. Ogni costo deve essere accompagnato da relativa pezza giustificativa, fattura o ricevuta fiscale, che attesti l’avvenuto pagamento.


Incentivi fotovoltaico: Altri sistemi incentivanti

Il Decreto Ministeriale del 28/12/2012, ha attuato il così detto Conto Termico, un programma incentivante unicamente rivolto a piccoli impianti fotovoltaici destinati alla produzione di energia termica. Si tratta di impianti solari con una potenza sufficiente per il riscaldamento dell’acqua e per gli impianti di riscaldamento e raffreddamento come le pompe di calore.

I soggetti privati, beneficiari degli incentivi del Conto Termico, non possono accedere ad altri incentivi statali mentre, per strutture destinate ad uso pubblico, gli incentivi possono essere cumulati. Oggi in Italia la maggior parte delle imprese, che intendono installare un impianto fotovoltaico, possono accedere a contributi a fondo perduto. Molte società finanziarie hanno studiato dei contratti che offrono la possibilità di coprire totalmente i costi, a partire dalla fase di progettazione fino all’istallazione, comprendendo in alcuni casi anche la manutenzione. Il finanziamento viene ripagato in rate sempre uguali, calcolate sulla base della capacità produttiva dell’impianto. Un buon impianto può essere capace di produrre abbastanza energia da ammortizzare completamente il costo delle rate.



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