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Con il termine prima casa si intende quell'abitazione di proprietà situata nel Comune di residenza di chi la possiede, indipendentemente dal fatto che quest'ultimo vi dimori o meno. Per chi acquista la prima casa, le imposte da pagare variano in base al venditore. Difatti, se a vendere è un soggetto privato, le tasse da pagare sono: l'imposta di registro del 2%, l'imposta ipotecaria di 50 euro e altre 50 euro per l'imposta catastale, mentre non si dovrà pagare l'iva. Se il venditore è un'impresa che vende dopo 5 anni dalla fine dei lavori, si pagheranno le stesse imposte previste per l'acquisto da privato. Se invece l'impresa vende entro i 5 anni dalla fine dei lavori, l'acquirente dovrà pagare il 4% di iva, 200 euro per l'imposta di registro, 200 euro per l'imposta ipotecaria e 200 euro per l'imposta catastale. Queste tasse sono maggiorate nel caso in cui la prima casa sia un immobile di lusso, in tal caso l'imposta di registro ammonta al 9%, mentre l'imposta ipotecaria e quella catastale sono sempre di 50 euro nel caso in cui si acquisti da privato. Se invece si acquista la casa di lusso da un' impresa, si dovrà pagare il 22% di iva, più 600 euro totali per l'imposta di registro, ipotecaria e catastale.
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Per l'acquisto della prima casa, lo Stato ha stabilito un sistema tributario agevolato, per cui all'imposta di registro è applicata un'aliquota ridotta, mentre per le imposte ipotecarie e le imposte catastali viene stabilita una quota fissa da versare. Per poter usufruire di queste agevolazioni, lo Stato impone all'acquirente alcuni requisiti da possedere. Innanzitutto, la prima casa deve essere collocata nel Comune di residenza di chi intende acquistarla o quantomeno quest'ultimo deve garantire di portare la residenza in quel tale Comune entro 18 mesi dalla compravendita. In alternativa, l'abitazione può trovarsi nel Comune in cui lavora il proprietario o nel Comune in cui si trova l'attività del suo datore di lavoro, se l'acquirente si trova all'estero momentaneamente per ragioni lavorative. Nel caso in cui l'acquirente appartenga alla categoria "italiani residenti all'estero" la prima casa può essere acquistata in qualsiasi cittadina italiana.
La seconda casa indica quell'abitazione in cui il proprietario non risiede abitualmente e che pertanto è soggetta ad una tassazione maggiore rispetto alla prima casa, sia in fase di compravendita, sia per il mantenimento della casa successivamente. Per quanto riguarda l'acquisto della seconda casa, se si acquista da privato o da costruttore dopo 5 anni dallo svolgimento dei lavori, si dovrà pagare l'imposta di registro pari al 9% del valore dell'immobile, 50 euro per l'imposta ipotecaria e 50 euro per l'imposta catastale. Nel caso in cui l'acquisto avvenga direttamente dalla casa costruttrice entro 5 anni dalla fine dei lavori, l'acquirente dovrà versare il 10% di iva e 200 euro per l'imposta di registro, 200 euro per l'imposta ipotecaria e 200 per l'imposta catastale. Come già accennato per la prima casa, anche nel caso in cui la seconda casa sia un'abitazione di lusso, le tasse da pagare comprendono il 22% di iva e 200 per ognuna delle altre tre imposte previste.
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