Per sapere con esattezza l'importo della Tasi, innanzitutto bisogna conoscere le delibere comunali, per questo si può fare anche una rapida ricerca sul web. Una volta appurato che il pagamento è previsto, si può passare alla fase successiva. In genere è disponibile il collegamento al link Riscotel che permette di calcolare automaticamente l'importo esatto dell'imposta e compilare anche il relativo modello F24. Per questo calcolo si deve essere in possesso di alcuni dati, primo tra tutti la rendita catastale dell'abitazione, che può trovarsi, in alcuni casi, nel contratto di affitto. In alternativa, l'inquilino può richiederla al proprietario, o reperirla tramite l'Agenzia delle Entrate o l'Ufficio Tributi. Una volta ottenute le rendite catastali occorre seguire dei passaggi: sommarle tra di loro, moltiplicare il risultato per 105 e poi moltiplicare nuovamente per 160. Il risultato sarà la base imponibile a cui si applicheranno le relative aliquote. Se non sono state emanate nuove aliquote di Imu e Tasi entro il 23 maggio dell'anno in corso, esse rimangono invariate.
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L'inquilino può pagare la Tasi tramite bollettino di conto corrente postale o modello F24. L'invio dei bollettini non è previsto dai Comuni, anche se si può fare richiesta per riceverli direttamente a casa. Presso gli uffici postali sono disponibili i bollettini, in parte già precompilati. Quindi è necessario aggiungere i propri dati anagrafici e le informazioni dell'immobile per cui si sta pagando l'imposta. Se si decide di pagare tramite modello F24, l'operazione può risultare ancora più veloce, poiché si può eseguire anche online, se la Banca lo prevede. Basta indicare i propri dati anagrafici e il codice catastale del Comune. Inserire il codice tributo, che per le abitazioni principali e relative pertinenze è il 3958, mentre per altri fabbricati è il 3961. In seguito, specificare il numero di immobili ed infine, barrare la casella "Acc" relativa all'acconto, l'anno di riferimento e la somma dovuta.
Ci sono alcuni casi in cui l'inquilino non è tenuto a pagare la Tasi. Ad esempio, come è descritto sopra, se il Comune decide di non imporre la tassa per le seconde abitazioni. Un altro caso fa riferimento alla delibera del Comune per un'aliquota al 10.6 per l'Imu. Se non decidono di usare l'aliquota supplementare dello 0.8 per mille, esauriscono già con l'Imu la possibilità di intervento fiscale attuabile sulle seconde case e quindi il versamento dell'imposta non è previsto. Inoltre, se l'inquilino ha un contratto di locazione che non supera i sei mesi, la Tasi è dovuta solo al proprietario. In caso di mancato pagamento dell'imposta, il proprietario non ha alcuna responsabilità a riguardo. In caso di mancato pagamento o versamento parziale, l'inquilino può avvalersi del ravvedimento operoso, versando la somma dovuta con gli interessi, in relazione ai giorni di ritardo: fino a 14 giorni, fino a 30 giorni e oltre i termini appena elencati. La sanzione amministrativa che viene applicata è pari al 30% dell'importo della somma dovuta.
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