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La novità sostanziale e sicuramente più rilevante in campo di impianti termici, riguarda il nuovo libretto caldaia. In particolare, dall'1 gennaio 2016 la legge prevede che qualsiasi tipo di impianto, sia di nuova installazione che già presente, necessiterà di un nuovo libretto di climatizzazione. Inoltre, si parla anche di presenza obbligatoria di un Rapporto di efficienza energetica, qualora vengano apportate degli interventi di manutenzione e controllo, soprattutto per quegli impianti con potenza utile nominale superiore a 10 kW, per quanto riguarda quelli invernali, e superiori a 12 kW per quelli estivi. Dunque, cosa di non poca rilevanza è il fatto che non si parla più prettamente di caldaie, ma si parla, in generale, di impianti di climatizzazione che devono necessariamente disporre del nuovo libretto. Questo fungerà da autentica certificazione del loro stato e di tutti gli interventi eventuali di manutenzione apportati. Proprio il libretto, è comune per tutti gli impianti di climatizzazione, privo dunque di differenze. Il nuovo libretto sostituisce gli altri modelli ed è costituito da una serie di singole schede che vanno ordinate a seconda del tipo di impianto.
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Il responsabile dell'impianto dovrà procedere al completamento del nuovo libretto caldaia per gli impianti più vecchi. Il responsabile non è altro che l'occupante di un determinato ambiente domestico, che sia un semplice inquilino o anche il proprietario. Per quelli che sono invece gli impianti più nuovi, bisognerà sempre fare riferimento all'impresa installatrice nel momento in cui viene realizzato lo stesso impianto. La compilazione del nuovo libretto caldaia può essere effettuata cartacea, ma anche in via digitale. Per ciò che riguarda invece il prezzo, un controllo che rispetti i requisiti posti dalla nuova normativa viene a fare, in media, sui 200 euro. Questo prezzo graverà sul proprietario di casa o anche sull'inquilino che vive nell'appartamento, a seconda delle situazioni. Ovviamente, coloro i quali si trovano in condizioni di affitto, dovranno sostenere solo ed unicamente le spese di ordinaria amministrazione. Gli interventi di natura straordinaria sull'impianto termico sono a carico unicamente del proprietario di casa.
Per quanto riguarda i controlli che devono essere svolti sulle singole caldaie e sugli altri impianti termici, spetta a ciascuna regione stabilirne una precisa periodicità. In genere, varia tra i due e i quattro anni: si parte specialmente da quegli impianti per i quali non è stato ottenuto un rapporto di manutenzione. Si parla quindi di misure che vengono effettuate non più a campione e che vengono inviate direttamente dal manutentore agli enti preposti. Quando si parla di rapporto di efficienza energetica, è necessario che questo rispetti tutti i parametri fondamentali previsti. Infatti ci si dovrà attenere ai nuovi modelli previsti dalla legge, e divisi a seconda del tipo di impianto: gruppi frigo, scambiatori, gruppi termici e cogeneratori in primis. Chiaramente ci sono anche delle sanzioni di un certo rilievo per chi non rispetta le nuove prescrizioni della legge. La sanzione ammonta ad una cifra compresa tra i 500 e i 6000 euro, così come è prevista una multa per l'installatore che non comunica i dati corretti o tempestivamente: la sanzione può arrivare anche a 6000 euro.
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