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E' ovvio che l'introduzione della nuova norma ha scatenato molte polemiche, soprattutto perchè questa nuova modalità di pagamento da molti è stata interpretata come un modo per far entrare nelle casse della RAI un bel po' di soldini, stimati in circa 450 milioni di euro. Il pagamento del canone RAI in bolletta sarà dovuto solo se si ha la residenza anagrafica nel comune e si è titolari del relativo contratto per la fornitura di energia elettrica. Inoltre sul tema della destinazione degli introiti è pervenuta la precisazione del sottosegretario alle comunicazioni che in un'intervista ha dichiarato che solo una minima parte di ciò che verrà incassato sarà destinato alla rete televisiva pubblica mentre il resto sarà destinato sia alle piccole emittenti private sia alla riduzione della pressione fiscale. Alla RAI quindi continuerà ad essere corrisposto un contributo statale commisurato al costo del servizio pubblico in linea con le indicazioni previste dalla normativa europea.
La novità introdotta dalla legge di stabilità 2016 in merito al pagamento del canone in bolletta può avere due facce della stessa medaglia. Infatti, se da un lato il fatto di addebitare il canone direttamente in bolletta può rappresentare per il contribuente una comodità, in quanto non vi è più la necessità di andare in banca o all'ufficio postale per eseguire il pagamento, dall'altro può rappresentare un problema: l'addebito del canone in bolletta infatti dà per implicito il possesso di un televisore per cui anche chi non è in possesso di un apparecchio televisivo per il semplice fatto di essere titolari di un contratto di fornitura elettrica sarebbe obbligato al pagamento del canone. Per cui resta da capire come ci si dovrebbe comportate in questa situazione in quanto il sistema messo in campo dall'Agenzia delle Entrate al momento dovrebbe riconoscere solo chi è proprietario di più di un'abitazione ed escluderlo da un doppio pagamento del canone. Al momento non è ancora presente una linea guida, per cui il consiglio dovrebbe essere quello di comunicare al più presto all'Agenzia delle Entrate che l'imposta non è dovuta per evitare di incorrere in un addebito in bolletta e poi rincorrere un rimborso di un importo pagato.
La legge di stabilità ha stabilito che l'importo da pagare per il 2016 sarà di 100 euro anzichè 113,50 presivisto nel 2015; tale importo si ridurrà a 95 euro nel 2017. Questo importo, addebitato nella fattura dell'energia elettrica, sarà indicato con una distinta voce e su di esso non saranno calcolate tasse. L'importo sarà contabilizzato solo per le unità abitative classificate dal catasto come residenziali e sarà addebitato per una cifra di 20 euro ogni due mesi fino al mese di ottobre, anche se questa modalità sarà attiva solo dall'anno prossimo. Per l'anno in corso, il canone sarà pagato in un'unica soluzione nella bolletta elettrica del mese di luglio: questo perchè si è dovuto dare il tempo alle compagnie elettriche di organizzarsi per inserire e contabilizzare la relativa voce nelle fatture.
Il pagamento non sarà dovuto dai possessori di smartphone, tablet e PC nonchè dai titolari di esercizi commerciali.Sul fronte delle sanzioni non cambia nulla: chi non paga incorre in una multa variabile da due a sei volte l'importo originario.
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