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Per difendere la piena proprietà del suo bene il proprietario può promuovere una azione legale nei confronti di colui che vanta diritti inesistenti sul bene stesso. Si tratta di una azione imprescrittibile, che può esser fatta valere dal proprietario in qualsiasi momento, prima che intervenga l'usucapione che darebbe a chi ne ha usufruito il pieno diritto di continuare a goderne. Poiché questa azione riguarda diritti reali vi sarà un primo tentativo di mediazione fra le parti per mezzo del Giudice di Pace. Fallito questo tentativo sarà il Giudice a stabilire se esistono i presupposti per una effettiva lesione del proprietario al diritto di pieno godimento della cosa posseduta, a decretare la cessazione del diritto vantato senza titolo da parte di terzi e a stabilire un eventuale risarcimento oppure un ripristino del bene al suo aspetto originario.
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L'Actio negatoria servitutis ha innanzitutto un potere cautelativo nei confronti di terzi che potrebbero, con il trascorrere del tempo, acquisire la proprietà di un bene o di una servitù per usucapione. Per questo motivo è importante agire in giudizio a tutela. In questo modo sarà possibile interrompere i termini ed evitare l'alienazione del bene da parte di terzi o vederne limitato il valore per diritti altrui sulla proprietà. Il bene oggetto del diritto di altri inoltre potrebbe risultare privato in tutto o in parte del suo valore. Ad esempio, un terreno o un fondo su cui terzi esercitano il diritto di passaggio avranno un valore economico notevolmente inferiore rispetto ad un altro appezzamento libero da servitù.
La domanda per proporre una Actio negatoria servitutis deve essere inoltrata al Tribunale di competenza. Deve avere come oggetto la dicitura "Atto di citazione art.949 c.c." e riportare i dati anagrafici, completi di codice fiscale e indirizzo di residenza, di colui che la promuove. Dovrà inoltre indicare gli estremi del bene oggetto dell'azione di tutela e le modalità di acquisto del diritto di proprietà sullo stesso (atto di compravendita, donazione, eredità, eccetera). Per concludere dovrà contenere una descrizione dettagliata del comportamento altrui, con indicazione del soggetto che esercita diritto sul bene senza autorizzazione, oltre alla data in cui ha iniziato a godere del diritto. La domanda così formulata costituirà un invito ad accertare l'inesistenza del diritto da parte del Tribunale, a decretarne l'immediata cessazione e a stabilire un risarcimento per eventuali danni causati oppure il ripristino della proprietà alle condizioni originarie. Ovviamente per intraprendere questa azione è sempre consigliabile farsi assistere da un legale, per evitare errori anche di forma che porterebbero a dichiarare nulla una eventuale sentenza a favore.
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