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La realizzazione di un tetto verde prevede la messa in posa di diversi strati tecnologici: innanzitutto si stende uno strato impermeabilizzante e poi uno protettivo. Il primo è costituito da una stesura di primer e poi da membrane bitume–polimero posizionate sulle coperture inclinate oppure orizzontali seguendo regole precise di sovrapposizione: di conseguenza la superficie impermeabilizzante aderirà bene al supporto sottostante in cemento. Le membrane devono essere antiradice, cioè devono contenere sostanze repellenti per le radici così che queste non le perforino e penetrino al di sotto insieme all’acqua piovana. Lo strato protettivo, invece, può essere realizzato con vernici a base di polimeri sintetici. Successivamente si stende lo strato drenante, i cui compiti sono far defluire l'acqua piovana e l'irrigazione in eccesso, proteggere ulteriormente lo strato isolante, dare aria alle radici e costituire una riserva d'acqua per le piante. È costituito da materiale plastico rigido con alveoli in cui si raccoglie l’acqua piovana. Sopra si pone uno strato filtrante grazie a cui solo l'acqua passa tra la stratificazione drenante e il substrato.
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La realizzazione di un tetto verde può essere effettuata anche con il fai da te: si tratta di una soluzione che non solo migliora la qualità dell'aria e l'aspetto della propria casa ma anche l'isolamento termico e acustico dell'immobile. La progettazione deve essere sempre lasciata a un ingegnere o a un professionista del settore, soprattutto per calcolare il peso che dovrà sopportare la struttura e la pendenza: quest'ultima non deve superare i 10°. La versione più semplice prevede 3 strati soltanto, cioè la membrana impermeabile, il substrato e le piante. Quasi tutti i tetti hanno già una membrana impermeabile ma i tetti verdi hanno bisogno di uno strato in più: si deve stendere un foglio che copra tutta la superficie e spesso un millimetro. Prima di stendere il substrato si devono creare alcuni fori per far defluire l'acqua in eccesso: ciò è necessario non solo per la salute delle piante ma anche per evitare di sovraccaricare il tetto. Infine si creano gli scarichi corrispondenti stendendo strati di ciottoli che sfruttino la pendenza fino alle grondaie.
Il substrato deve essere povero di sostanze nutrienti e leggero così da non gravare sul tetto: per questo motivo si sconsiglia il comune terriccio perché troppo pesante e troppo ricco di materia organica per cui crescerebbero anche piante indesiderate. Al contrario è bene usare un compost per il 20-30% materiale organico e per il restante 70-80% roccia vulcanica. Quindi si può passare a seminare le piante oppure a travasarle: ci si può basare sulla locale biodiversità oppure si può progettare il tetto verde così da attirare alcune specie particolari. In genere la manutenzione è minima: basta assicurarsi che gli scarichi rimangano liberi e che le piante abbiano sufficiente acqua.
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