Staffa vite doppia per installazione pannelli solari fotovoltaico solare termico per tetti con i coppi, M10 x 300 (4) Prezzo: in offerta su Amazon a: 30€ |
Fino a qualche tempo fa c'era una gran confusione riguardo allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici. A sopperire a questa mancanza di regolamentazione, ci ha pensato il Decreto Legislativo n. 49 dell'aprile 2014. Questo decreto regola proprio lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici da rottamare. La società di riferimento in Europa e in Italia per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici è la Erp Italia. La sigla Erp sta per European Recycling Platform.
LASB FRANCE - Kit Pompa Solare 70 m di profondità con Pannello fotovoltaico 100 W Prezzo: in offerta su Amazon a: 249,99€ (Risparmi 150€) |
Per fare chiarezza nel complicato scenario dello smaltimento dei pannelli fotovoltaici, la ERP Italia ha stabilito una serie di regole da seguire alla lettera. Lo smaltimento dei moduli ad energia solare infatti va eseguito necessariamente in maniera corretta non solo per la salvaguardia dell'ambiente, ma anche per la convenienza del cittadino stesso. Seguendo le direttive delle società di smaltimento si può recuperare - e quindi riutilizzare- oltre il 70% dei materiali che compongono il modulo fotovoltaico.
Quindi è anche interesse di colui che ha acquistato il modulo ad energia solare, smaltirlo nel modo più corretto possibile. Assolutamente vietato è l'abbandono fai da te del modulo o di parti di esso ai bordi delle strade. Oltre ad un grave danno per l'ambiente (si va incontro a pesanti sanzioni), c'è un grande spreco di risorse che non conviene a nessuno.La Erp Italia, come detto, ha stilato un vademecum per il corretto smaltimento dei pannelli fotovoltaici, recependo il Decreto Legislativo n. 49 dell'aprile 2014. Questo decreto distingue due grandi categorie di pannelli fotovoltaici: quelli con potenza fino a 10 kw e quelli con potenza uguale o superiore a 10kw.
Per gli impianti più piccoli, questi possono essere gestiti dal cittadino. Gestiti in che modo? Andranno portati alla più vicina isola ecologica (sono oltre 3500 in tutta Italia). In alternativa, è possibile informarsi e accordarsi col servizio rifiuti del proprio municipio per il ritiro a domicilio. Questo può prevedere il pagamento di un contributo, ma le procedure cambiano da regione a regione, quindi è bene informarsi preventivamente.Per i pannelli fotovoltaici di potenza uguale o superiore a 10 kw va fatta un'ulteriore distinzione. Il Decreto n.49 infatti, distingue tra i moduli ad energia solare immessi sul mercato prima del 12 aprile 2014 e quelli invece mandati in commercio a partire da questa data in poi.Se il pannello fotovoltaico è "nuovo", cioè immesso sul mercato dopo il 12 aprile scorso, il compito del cittadino è molto semplice: si esaurisce infatti nel portare il pannello presso l'isola ecologica più vicina o contattare il servizio rifiuti comunale per il ritiro a domicilio. Il decreto n.49 stabilisce infatti che è compito del produttore occuparsi della disinstallazione. L'importante è accordarsi con il produttore per il ritiro presso il luogo di disinstallazione.Se invece il pannello fotovoltaico è "vecchio", cioè immesso sul mercato prima della data limite del 12 aprile 2014, la dismissione deve avvenire in maniera individuale. Bisognerà quindi contattare in maniera autonoma gli operatori della gestione rifiuti.Attenetevi sempre a queste regole per non andare incontro a pesanti sanzioni ma soprattutto per non rischiare seri danni ambientali. Un pannello lasciato ai bordi delle strade è un problema insormontabile: le sue parti plastiche non sono biodegradabili e creeranno disagi a tutto l'ambiente circostante per decenni.
COMMENTI SULL' ARTICOLO