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Prima viene la funzionalità, poi il design. Ma ciò non toglie, ovviamente, che i lavelli da cucina debbano avere un proprio perché. Devono cioè integrarsi al meglio nell’ambiente, e armonizzarsi con il resto dell’arredamento che è stato scelto per la propria cucina. E’ ovvio, per esempio, che un lavello in acciaio non si abbini poi così bene ad ante e superfici di lavoro in stile rustico o coloniale. Ma che, al contrario, possa incastrarsi alla perfezione nell’ambito di una cucina minimalista e concettualmente molto moderna. Fortuna, quindi, che l’acciaio non sia l’unica opzione a disposizione. E’ forse quella migliore, dal momento che questo tipo di materiale resiste ai graffi e agli urti, ma c’è da dire che pulirlo richiede molta attenzione e pazienza. E’ di gran lunga più semplice, invece, tirare a lucido un lavello di ceramica, che oltre a limitare l’assorbimento dei cattivi odori è anche meno esposto al calcare: tra l’altro, si tratta della soluzione indubbiamente più elegante. Non a caso, quella preferita dalle donne. C’è poi, ancora, la fragranite: il vantaggio di questo materiale, che si ottiene miscelando la polvere del granito e alcune particolari resine di tipo acrilico, è legato al fatto che vi è molta più scelta sul fronte dei colori. Badate bene, però: il rischio, nel caso in cui vogliate acquistarne una versione in una tonalità scura o comunque fuori dal comune, è quello che le macchie di calcare risultino ancor più visibili. Ragion per cui, sappiate che un lavello di questo genere richiede ancor più manutenzione e cura.
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I lavelli da cucina possono essere installati in diversi modi. Il metodo classico e più gettonato è sicuramente quello ad incasso: il lavello, in tal caso, viene posizionato sullo stesso livello dell’angolo cottura e del piano di lavoro, cosicché la superficie appaia piana e lineare. Ma il lavello può essere incassato anche secondo il metodo cosiddetto a filo perfetto, nel senso che le vasche sono sopraelevate rispetto al piano di lavoro, mentre il bordo vi coincide alla perfezione. Incastrare il lavello a semifilo significa, invece, rinunciare ai bordi affinché lavello e superficie della cucina si amalgamino e diventino, praticamente, un tutt’uno. In tale caso, però, si corre il rischio che l’acqua e lo sporco delle stoviglie "schizzino" un po’ dappertutto, costringendovi, poi, ad una manutenzione ancor più accurata e faticosa. Meno utilizzata, ma comunque da prendere in considerazione, la soluzione che prevede l’incasso sottopiano del lavello: il metodo, come suggerisce il nome, prevede che il lavello stia molto più in basso rispetto al piano di lavoro, e che lo stesso non venga in alcun modo sporcato mentre si provvede a lavare i piatti. In tal caso, solitamente, il bordo è del tutto assente, in maniera tale che l'ambiente risulti quanto più armonico e lineare possibile.
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