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La prima cosa che dobbiamo fare è ispezionare il nostro terreno per capire se esiste già un pozzo, magari abbandonato ed occluso. In questo caso dovremo provvedere a ripulire il pozzo fino a raggiungere la falda freatica e dotarlo di una pompa ad immersione. Possiamo fare anche un indagine agli uffici del catasto per scoprire se in tempi passati esisteva un pozzo di cui magari oggi si sono perse le tracce. Sarebbe un buon punto di partenza perché sceglieremo proprio quel punto per lo scavo di un nuovo pozzo. In alternativa possiamo indagare sui terreni limitrofi per vedere se posseggono pozzi, di che tipo sono (freatici od artesiani), se seguono una determinata linea (dove magari la falda è più superficiale. Una volta individuata la migliore posizione possiamo procedere allo scavo. Raggiunta la falda, per portare a termine la costruzione del pozzo, dovremo dotarlo di una pompa ad immersione per veicolare in superficie l'acqua e cominciare l'irrigazione del nostro terreno.
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Ma come funziona veramente un pozzo dotato di pompa ad immersione? Una volta terminato lo scavo e messo in sicurezza il pozzo abbiamo solo due alternative: od usare un secchio legato ad una corda per prelevare l'acqua dal fondo del pozzo o dotarlo di una pompa ad immersione che ci assicurerà un approvvigionamento costante di acqua. Infatti la pompa ad immersione viene collegata attraverso dei tubi ad un'autoclave che funzionerà da cisterna. In genere queste sono dotate di sensori per il livello dell'acqua in modo da riempirsi automaticamente una volta che noi utilizziamo l'acqua per irrigare il nostro terreno. Il tutto è collegato elettricamente e sarà quindi indispensabile valutare quale sia la zona più facilmente raggiungibile dalla corrente elettrica. La pompa ad immersione viene dotata di sensori che rilevano il livello delle acque in modo da essere avvisati quando il livello della falda è basso (periodi di siccità) per consentirci di procedere ad una irrigazione più oculata.
Per costruire un pozzo dotato di pompa ad immersione bisogna seguire le normative vigenti. E' sempre opportuno recarsi all'ufficio tecnico del proprio comune e chiedere la relativa normativa locale. A livello generale, secondo la legge il pozzo ad uso domestico dotato di pompa ad immersione è destinato all'alimentazione di bagni, docce, lavandini, per l'irrigazione e per usi vari di carattere domestico, come il riempimento di piscine o l'autolavaggio privato. Esiste però una quantità massima di acqua che può essere prelevata dalla falda pari ad un massimo di 1 litro al secondo (1lt/sec) con un utilizzo annuo non superiore ai 1.500 metri cubi. La normativa di riferimento è il Regio Decreto 11 dicembre 1933 n.1775 ancora valido oggi. La documentazione necessaria base (salvo normative locali), prevede: - dichiarazione della perforazione riportante i dati del richiedente in cui si informa l'ufficio tecnico che si ha intenzione di scavare un pozzo ad uso domestico; - planimetria catastale del terreno con indicazione dell'ubicazione del pozzo; - copia dell'atto di proprietà
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