Se non ci accorgiamo della loro presenza, è perché le viti sono oggetti semplici, quanto specializzati: la gran varietà di forme e materiali consente loro di svolgere varie funzioni nella maniera più discreta possibile.
I vari tipi di vite si distinguono per spessore, lunghezza e filettatura della barra, e per la forma e il tipo di innesto della testa, che sarebbe la fessura in cui infiliamo il cacciavite per avvitare.
Le più comuni sono quelle dalla testa a croce, che hanno sostituito quelle a taglio perché più sicure: la forma a croce evita che la punta del giravite scivoli fuori dall'innesco, rischiando di graffiare parti umane e materiali.
Alcune teste dalle forme più particolari, come quelle a stella dei nostri cellulari, sono create per evitare manomissioni nei dispositivi elettronici.
Altri tipi di teste servono invece a facilitare il compito dei macchinari delle catene di montaggio, che manovrano con più facilità viti dalla testa piatta e quadra.
E se noi volessimo ottenere risultati simili a quelli industriali? Viti nascoste, ben strette, e dalla durata assicurata? Tutto sta nello scegliere i giusti materiali.
Le viti più invisibili sono quelle a scomparsa, molto larghe, in cui la testa e gambo sono un tutt'uno. Sono chiamate anche tirafondi, e vengono utilizzate solitamente per i macchinari industriali e nelle ferrovie. Sono inadatte ai nostri lavori di bricolage, ma abbiamo molte altre soluzioni a disposizione..
Possiamo optare per viti a testa piatta, e preforare il legno con un trapano per non rovinarlo durante l'avvitatura. Il rischio altrimenti è di scheggiare la tavola, e di provocare un fastidioso "avvallamento" lì dov'è la vite.
Se siete dei virtuosi del trapano potete effettuare il buco con una punta a fresa, per poi tagliare il "tappo" ligneo così ottenuto e usarlo per riempire il buco.
Se invece siete persone che si accontentano di sudore e cacciaviti, strusciate le barre delle viti su un pezzetto di sapone prima di usarle: sarà molto più semplice avvitarle.
Dopo aver inserito il chiodo nel legno, si può nascondere con una mano di vernice o con un cappuccio plastico. In commercio esiste una gran varietà di cappucci colorati, che coprono le teste metalliche delle viti avvicinandosi il più possibile al colore del mobile.
Attenzione anche ai materiali: se le vostre opere di bricolage devono stare all'aperto, cercate viti in acciaio inox: metalli diversi non solo rischiano di cedere sotto la ruggine, rendendo l'apparecchio pericoloso, ma macchieranno anche di rosso ruggine i materiali circostanti.
Non possiamo parlare di viti senza parlare dei loro insostituibili compagni: i dadi, quegli oggettini esagonali che servono a fissare le viti al piano. Non chiamateli bulloni! Quello è il nome proprio dell'unione tra una vite e il suo dado.
Anche nel caso di questi piccoli oggetti, le forme variano immensamente. Diametri diversi per incastrarsi in ogni tipo di vite, ma soprattutto diversi tipi di "cappucci".
Quello tradizionale è esagonale, con un buco filettato al suo centro. Un tempo erano quadrati, ma l'esagono è più semplice da girare con una chiave inglese.
Se non avete chiavi inglesi sottomano e non avete bisogno di grandi serraggio, i dadi con alette detti "a galletto" possono essere girati senza fatica e levati facilmente. Non tengono molto bene, ergo non usateli per i mobili! Se volete dei dadi resistenti, cercate invece quelli autobloccanti, con parti in plastica che attutiscono le vibrazioni e impediscono al bullone di svitarsi.
Se l'estetica è la vostra priorità, c'è il dado a cupola o cieco, con un "cappuccio" in cima che avvolge l'estremità della vite. Occorre prendere bene le misure in questo caso, per far sì che il cappuccio copra interamente l'estremità della vite.
Tra vite e dado viene solitamente posta una rondella, piccolo dischetto metallico dalla grande utilità: distribuisce il carico su uno spazio più ampio e assorbe le vibrazioni, garantendo una miglior resistenza del bullone. È utile anche nel caso di superfici verniciate: la rondella, rimanendo ferma, evita che la testa della vite graffi il materiale mentre gira.
Anche le rondelle possono avere varie forme, da quelle ondulate, per le superfici curve, a quelle anti-svitamento a forma di stella. Scegliete bene i materiali che vi servono, quindi, e buon bricolage!
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