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Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi più rilevanti in merito agli strumenti migliori per isolare pareti e pavimenti che potranno rivelarsi più di sostegno nell’ambito della nostra disanima sull’argomento, una disanima sintetica per le sempre incalzanti ragioni di spazio ma che speriamo rimanga comunque sufficientemente esaustiva. A conti fatti alla base della scelta su come isolare pareti e pavimenti e degli investimenti indirizzati a tale obiettivo vi sono differenti ragioni: da un lato, senza dubbio, una ragione, come dire, piuttosto ideale e nobile quale la riduzione della dispersione termica in casa legata ad una maggiore tutela dell’ambiente. Ma, dall’altro lato, vi sono motivazioni di natura più prosaica e forse anche più sentita soprattutto in questi tempi di crisi vale a dire la riduzione dei costi sulla bolletta energetica.
Chiaramente le tecniche per isolare pareti e pavimenti servono a ridurre la dispersione termica all’interno dei nostri appartamenti allo scopo di ottenere il medesimo grado di riscaldamento, o anche di raffreddamento durante la stagione estiva, sia ben chiaro, con una quantità minore di energia: il tutto, a conti fatti, si traduce in un costo più ridotto in bolletta a fine mese. Ma anche ad un livello più alto di qualità della vita per tutti coloro che vivono o che abitano in un appartamento di città. Le tecniche per isolare pareti e pavimenti sono aumentate negli ultimi tempi e le aziende operative nel settore hanno immesso sul mercato molti ritrovati di ultima generazione utili a isolare pareti e pavimenti al meglio. Ma, in un’occasione del genere, può anche accadere che guardare al passato e alle tecniche di una volta sia la scelta migliore: il nostro consiglio infatti è di valutare anche l’uso del vecchio e caro cartongesso che sa offrire delle buone performance e un ottimo rapporto qualità/prezzo.
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